De Rossi-Roma, un esonero frettoloso e irrispettoso

Soltanto qualche mese prima era stato "blindato" dal club giallorosso con un contratto triennale. Un licenziamento che arriva troppo presto e che dimostra l'incoerenza della società.

De Rossi-Roma, un esonero frettoloso e irrispettoso

Il giorno dopo, a mente fredda, fa ancora più male e molti tifosi romanisti faticano a digerire quanto successo all’allenatore della Roma. Non ci si vuole soffermare su cosa è stato Daniele come calciatore per la Roma, tantissimo, ma soltanto ribadire che in passato molti tecnici della formazione giallorossa sono stati perdonati a seguito di risultati peggiori ed errori più gravi. C’era stata più clemenza e molta più pazienza.

Quello che sorprende di più è il fatto che erano trascorse solo 4 giornate di campionato e in queste ma soprattutto nelle gare dello scorso anno non c’è mai stata brutta figura rimediata dal tecnico di Ostia. Chi scrive ricorda invece memorabili sconfitte con passivi pesanti e tecnici perdonati che all’indomani, come se nulla fosse, dirigevano gli allenamenti a Trigoria.

De Rossi ha portato la squadra capitolina sino alla semifinale di europa league, ha vinto il derby che non si vinceva da 5 gare, ha aumentato la media punti, ha fatto diventare Svilar il portiere titolare (e aveva ragione). Inspiegabile un trattamento di questo tipo nei confronti di Daniele e a questo punto appare ancora più illogica la scelta societaria di giugno scorso, quella di fargli firmare un contratto della durata di 3 anni a 3 milioni.

Se le intenzioni del club erano quelle di De Rossi traghettatore ci si poteva benissimo salutare lo scorso anno con maggiore rispetto, questo sempre a proposito delle magre figure. Ieri non a caso è stata una giornata molto movimentata a Trigoria, di mattina è arrivata la notizia della cacciata di Daniele ma nel pomeriggio molti tifosi giallorossi hanno raggiunto il centro sportivo Fulvio Bernardini e hanno dimostrato la loro contrarietà alla decisione.

Molto bersagliato è stato il capitano Lorenzo Pellegrini, ma non l’unico. Poi, di sera, alcuni di questi tifosi si sono diretti verso la casa dell’ex centrocampista della Roma e lì hanno intonato cori a suo sostegno e hanno esibito uno striscione di dissenso verso i vertici societari del Club. Lui dalla finestra ha salutato. La sua carriera crediamo non sia finita qui, così come non si è concluso il campionato della Roma: domenica all’Olimpico arriva l’Udinese.

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