Dopo la squalifica delle curve allo Juventus stadium, c’è da registrare la sorprendente dichiarazione di Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli che in passato non si è mai esentato dal commentare negativamente episodi riguardanti precedenti partite fra Juventus e Napoli. Da ricordare in particolare il divieto alla squadra di presenziare alla premiazione di Supercoppa di due anni fa vinta dalla Juventus fra mille polemiche, non ultime quelle del presidente del Napoli.
Ieri, invece De Laurentiis ha dato prova di estrema maturità sportiva e di una lucidità disarmante: “Ma quale ridimensionamento! – dichiara il numero uno dei partenopei a proposito della sconfitta subita dalla sua squadra -. Bisogna essere capaci di resettare tutto: ormai sono passate 48 ore e non ricordo nemmeno più come è andata. Se dovessi essere deluso io, allora gli altri che dovrebbero fare?”. Sulla vicenda della presunta discriminazione territoriale ha poi aggiunto: : “Non va fatta politica, non la voglio. La politica deve occuparsi solo dei fondi. Attraverso il Napoli ho sempre fatto battaglie radicali, mi sono sempre chiesto perché la Figc mi dovesse impedire di far venire qui dei ragazzi, in un paese più organizzato, per valorizzarli. In Italia ci piace essere guidati. Siamo un paese in cui la mafia è centrale al paese stesso come cultura radicata. Potrei agganciarmi al razzismo negli stadi contro persone di colore o contro un territorio, potrei esserne disgustato ed invece io ci rido e lo prendo come uno sfottò. Questo deve essere uno stimolo per la città a fare bene
Gli fa eco Behrami: “Ha ragione il presidente De Laurentiis – dice il centrocampista svizzero – continuiamo per il nostro cammino: abbiamo giocato contro le grandi fuori casa e sappiamo quanto è importante il fattore campo. Bisogna sapere accettare le sconfitte senza drammi“.
A questo punto sorge spontanea una domanda: se lo stesso presidente Napoletano dichiara che i cori allo Juventus stadium erano solo “sfottò”, allora la FIGC di cosa sta parlando?