Coronavirus, giocatori Barcellona non accettano il taglio degli stipendi: in Italia simili misure

Le società di Barcellona, Atletico Madrid ed Espanyol procedono con la riduzione degli stipendi. Ma i giocatori della squadra blaugrana non accettano il taglio. In Italia si potrebbe procedere in maniera simile: come reagiranno i calciatori?.

Coronavirus, giocatori Barcellona non accettano il taglio degli stipendi: in Italia simili misure

La società calcistica del Barcellona ha deciso di procedere con la riduzione degli stipendi dei calciatori, ma i giocatori non hanno preso nel modo giusto questa scelta. Messi e i compagni hanno respinto questa proposta da parte dei vertici della squadra blaugrana, dovuta all’emergenza da Coronavirus.

Altre società spagnole stanno procedendo nella stessa direzione, come è il caso dell’Atletico Madrid e dell’Espanyol. Il giornale spagnolo “As” ha riportato la notizia del rifiuto da parte di Messi e compagni: in conseguenza di ciò, la società dovrebbe decurtare il 50% dello stipendio dei giocatori.

Le parole del presidente della Figc

Questa sarebbe l’idea del presidente Bartomeu, ma la situazione si fa più complicata per il Consiglio di amministrazione del Barcellona che non si attendeva un comportamento del genere da parte dei calciatori. Non si esclude che possano giungere allo scontro, mentre in Italia si potrebbe procedere in maniera simile e si stanno facendo delle valutazioni.

Infatti i vertici della Lega di Serie A stanno pensando al piano di sospensione degli stipendi per ciò che riguarda i calciatori di Serie A. L’idea è limitata a un dato tempo, nel senso che si attende di capire se si riprenderà o meno il campionato di Serie A. Innanzitutto la Lega starebbe pensare a una riduzione degli stipendi al 30%, ma il problema si pone per i calciatori di Serie B e Lega Pro.

Sono arrivate le dichiarazioni del presidente della Figc, Gabriele Gravina il quale ha fatto notare la complessità della situazione in merito a questa tematica: “La difficoltà di far fronte a determinati impegni è evidente, talmente chiara che nessuno può far finta di non guardarla, di non porsi il tema del costo del lavoro”. Ha continuato dicendo che si procederà nella direzione della sospensione e dell’ipotetica riduzione e al momento stanno studiando diverse ipotesi.

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