Coppa Italia: Milan umiliato da una cinica Juventus

Il Milan viene sconfitto per 4 a 0 e consegna la quarta Coppa Italia consecutiva ai bianconeri. Rossoneri mediocri, segnale di un progetto creato ad inizio stagione e che deve essere assolutamente da rivedere.

Coppa Italia: Milan umiliato da una cinica Juventus

Il Milan di Gattuso è stato umiliato con un risultato ampio a favore dei bianconeri. Per trovare un risultato più negativo per il Milan contro la Juve, bisogna andare indietro di 21 anni, era il 6 aprile 1997 quando la squadra bianconera allenata da Lippi sconfisse i rossoneri a San Siro con un 6-1; a guidare il Milan in panchina c’era Arrigo Sacchi.

La stagione milanista è stata di alti e bassi, dopo i 250 milioni circa spesi in estate da Fassone e Mirabelli per un progetto nuovo, la società cinese si ritroverà costretta di nuovo ad intervenire sul mercato ma questa volta cercando giocatori da grande squadra. Tutti si domandano se mai tornerà il Milan vincente di un tempo, quello delle 7 Champions League vinte, per esempio.

Ieri Gigio Donnarumma ha amplificato i problemi che ci sono con due papere clamorose; forse è ancora presto per definirlo l’erede di Gianluigi Buffon. Il giovane portiere rossonero ha sulla coscienza 2 gol su 4 (Douglas Costa e il secondo di Benatia).

Tutti ne pagano le conseguenze, compresi Gattuso e il predecessore Vincenzo Montella sostituito a stagione in corso.

Tutto da rifare quindi? Il Milan ha mostrato tutti i limiti di una squadra giovane e non ancora pronta per colmare il gap con le grandi del calcio italiano. L’all-in chiesto dalla curva rossonera con la spettacolare coreografia dell’Olimpico si è dissolto al primo gol incassato, l’all-in da oltre 230 milioni sul mercato non ha portato ai risultati sperati e alcune scommesse sono state clamorosamente perse, vedi Kalinic o Silva; chi, come capitan Bonucci, aveva acceso i sogni dei tifosi milanisti questa estate, ha dovuto incassare invece i fischi della curva juventina.

C’è anche Donnarumma, che riaprirà l’eterno dibattito nel popolo rossonero: meglio lasciarlo andare, incassare e reinvestire o ripartire dal suo talento per costruire il Milan del futuro?
Di sicuro c’è da pensare al presente, difendere il sesto posto per centrare la qualificazione alla prossima edizione dell’Europa League senza passare dai preliminari. E contro Atalanta e Fiorentina, dopo il poker bianconero, sarà dura.

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