Incredibile epilogo all’Olimpico nella gara di ritorno del preliminare di Champions League, che apre la porta principale alla massima competizione europea per club. La Roma, dopo il prezioso pareggio nella gara di andata, crolla in casa contro il Porto subendo tre reti e finendo la gara in 9 uomini. Per la società di Pallotta una sconfitta che costa un mancato guadagno di 12 milioni di Euro. I giallorossi retrocedono in Europa League.
Roma e Porto si ritrovano dopo una settimana per la gara che vale l’accesso ai gironi di Champions League. I giallorossi dopo la brillante vittoria nella prima giornata di campionato contro l’Udinese, posso accontentarsi anche dello 0-0 per passare il turno. Tre i cambi rispetto all’undici visto contro l’Udinese, De Rossi sostituisce lo squalificato Vermaelen, Juan Jesus gioca al posto di Emerson, Perotti parte titolare in luogo di El Shaarawy.
Inizia bene la squadra giallorossa che ci prova subito con Naingollan, attento Casillas. Ma sono i lusitani che sbloccano la gara dopo 8 minuti di gioco. Felipe si fa perdonare l’autorete della gara di andata superando di testa Szczesny.
La Roma prova subito a reagire con il solito Naingollan, ma al 39’ arriva un episodio che cambia l’inerzia della gara. Daniele De Rossi entra con il piede a martello sulla gamba di Maxi Pereira, inevitabile l’espulsione per il capitano giallorosso. Spalletti corre ai ripari ridisegnando la squadra con l’ingresso di Emerson al posto di Paredes, ma sono gli ospiti a sfiorare il raddoppio sul finire di tempo.
La ripresa si apre con un’altra follia dei calciatori della Roma: Emerson entra in maniera pericolosa su Corona, altra espulsione e giallorossi in nove uomini. Con la doppia inferiorità numerica la partita non ha più storia e il Porto dilaga con Layun e Corona. Finisce 3-0 per i portoghesi che accedono ai gironi di Champions League, per i giallorossi tanta delusione per un traguardo che sembrava alla portata.