Alzi la mano chi ci credeva davvero. Nessuno, in realtà. Questo Bayern, contro questo Barcellona, non sarebbe mai stato in grado di recuperare 3 gol, checché se ne dicesse – ovviamente, aggiungeremmo – nello spogliatoio del Bayern, con Muller e company che lanciavano proclami di remuntada davanti ad un microfono.
Eppure, l’inizio era stato illusorio. Pronti, via, calcio d’angolo per il Bayern e Benatia (6′) stacca di testa e batte Ter Stegen, facendo esplodere l’Allianz Arena. Non c’è nemmeno il tempo di esultare, però, nemmeno il tempo di pianificare la rimonta, che Suarez, imbeccato da Messi, serve un pallone a Neymar che deve solo essere spinto dentro. Ci si risveglia: ora servono 4 gol per passare, niente possibilità di supplementari.
Ed è disarmante come la difesa del Bayern (e Guardiola l’aveva detto: “prima non prenderle”) si scioglie come neve al sole: ancora Suarez si invola solo verso Neuer, e serve a Neymar un pallone che il brasiliano stoppa e infila nell’angolino. 1-2, e partita oggettivamente chiusa alla mezz’ora. Il Bayern è impaurito, passa alcuni minuti di sbandamento prima di creare due occasioni, una con Schweinsteiger e, soprattutto, una con Lewandowski, con Ter Stegen che compie un miracolo in due tempi, salvando il pallone sulla linea. Il primo tempo scivola via così, con il Barcellona che dimostra che il 3-0 dell’andata non è stato un risultato largo, come tutti pensavano.
Passa un quarto d’ora dall’inizio del secondo tempo, e Lewandowski segna un gran gol, disorientando Mascherano al limite dell’area, e piazzando il pallone alla sinistra di Ter Stegen. Non esulta, l’attaccante polacco: sa che il suo gol servirà solo agli amanti della statistica. Proprio come il gol di Muller, al 74′, anch’esso di pregevole fattura, con un destro a giro al limite dell’area. Bayern che si lancia a capofitto in avanti, ma l’ultima occasione è del Barcellona, con Neymar che tenta di servire Messi al posto di concludere.
3-2, dunque, ma in finale ci va il Barcellona, forte del 3-0 dell’andata. Juve o Real, chiunque andrà in finale avrà davanti un avversario che fa paura: il Barcellona del trio dei sogni e di Luis Enrique non è mai stato così temibile.