Mentre tutta l’attenzione degli appassionati di calcio è rivolta in Brasile, dove sono ancora in corso i Mondiali 2014, in Italia c’è già chi pensa alla prossima stagione calcistica.
E’ il caso della Lazio di Lotito, presidente odiato da sempre, che ha deciso di riguadagnarsi la fiducia dei tifosi ed ovviamente la sua credibilità costruendo per la stagione di Serie A Tim 2014-2015 una squadra di tutto rispetto pronta a giocare alla pari con tutte. Infatti, il presidente della squadra capitolina sta assestando colpi di mercato uno dopo l’altro andando così a rinforzare adeguatamente ogni reparto.
Ultimo l’acquisto dell’azzurro Parolo dal Parma, giocatore molto duttile e dalle ottime capacità tecniche, strappato dalla società crociata per 5,5 milioni di euro. Il giocatore classe 1985 si era messo in mostra nella precedente stagione con la maglia del Parma segnando ben otto reti condite da prestazioni sempre superiori alla sufficienza, prestazioni che poi hanno convinto l’ex Ct Prandelli a convocarlo nella lista dei 23 da portare in Brasile per disputare il mondiale.
Mondiale che, però, così come per tutta la nazionale Italiana, è stato negativo per Parolo, con solo pochi minuti di giocati.
L’acquisto del nazionale azzurro segue ad altre importanti operazioni di mercato come: il riscatto di Candreva dall’Udinese per 10 milioni di euro con annesso acquisto del terzino destro Dusan Basta per un cifra intorno ai 4 milioni sempre dall’Udinese ed, infine, l’ingaggio a parametro zero del promettente attaccante serbo Djordjevic dal Nantes, che promette gol a raffica.
Una vera e propria inversione di tendenza, dunque, quella del presidente Lotito che mai in 10 anni aveva acquistato nomi importanti e già affermati. Inoltre, in alcune sue recenti dichiarazioni il patron Laziale annuncia altri colpi importanti e che riguarderanno prettamente la difesa, viste le partenze di Biava e Dias.
Ora la palla passa ai tifosi, che dovranno decidere se dare ancora credibilità al presidente e quindi tornare a tifare la loro squadra del cuore, oppure continuare a contestare in eterno lasciando la squadra nel deserto dell’Olimpico.
C’è da dire che se questa squadra continuerà ad essere costruita con giocatori all’altezza, i risultati non tarderanno ad arrivare e chissà se sognare qualcosa di importante non sarà più un utopia.