Il calcio spagnolo è in lutto dopo la notizia della scomparsa di Miguel Angel. È stato lo stesso club spagnolo Real Madrid a confermare la notizia che il suo leggendario portiere, che ha giocato per quasi due decenni con la loro maglia, oltre a giocare nella nazionale spagnola, è infatti deceduto all’età di 76 anni.
Nell’annunciare la notizia del suo decesso, il Real Madrid lo ha definito “uno dei più grandi portieri della nostra storia, una leggenda del Real Madrid e del calcio spagnolo“. Miguel ha giocato per i Los Blancos per ben 18 stagioni, “per quasi tutta la sua vita“, scrive il club, collezionando numerosi trofei tra il 1968 e il 1986, conquistando con il Real Madrid otto scudetti spagnoli, oltre a due Coppe UEFA, cinque Coppe di Spagna e una Coppa di Lega spagnola.
L’ex portiere è stato anche il vincitore del Trofeo Zamora nel 1975/76, un premio istituito dal MARCA e assegnato al portiere con il minor rapporto gol subiti a partite. Inoltre ha collezionato 18 presenze con la Spagna e ha partecipato con la sua nazionale ai Mondiali in Argentina nel
“Il Real Madrid desidera esprimere le sue condoglianze e la sua solidarietà”, continua il comunicato del club, “a sua moglie María del Pilar, a suo figlio Miguel Ángel, ai suoi nipoti Daniela e Mauro, ai suoi parenti, ai suoi compagni di squadra, a tutti i suoi cari e a tutti i tifosi. Che riposi in pace“.
Come già successo a molti suoi colleghi, come gli italiani Stefano Borgonovo, Adriano Lombardi, Maurizio Gabbana, Celestino Meroni, Albano Canazza, Piergiorgio Corno, Sauro Fracassa e Massimo Pomi, a Miguel è stata diagnosticata la SLA, una forma di malattia dei motoneuroni, nel dicembre del 2022. Dopo soli 14 mesi dalla diagnosi, la Sclerosi laterale amiotrofica se lo è portato via.