Calcio, Il Wanda Metropolitano diventa Riyadh Air Metropolitano

Lo stadio dell'Atletico Madrid cambia denominazione per un affare che vale 300 milioni di euro. Le altre informazioni sulla bella struttura sportiva degli spagnoli.

Calcio, Il Wanda Metropolitano diventa Riyadh Air Metropolitano

L’Atletico Madrid da qualche anno, precisamente da settembre 2017, anno nel quale si sono aperte le porte del nuovo impianto, gioca le proprie gare casalinghe allo stadio Cìvitas Metropolitano (Wanda Metropolitano), in precedenza invece disputava le partite interne nello storico Vicente Calderon, teatro di mille battaglie al quale i tifosi erano molto legati.

Il Metropolitano, moderno e coperto in ogni suo settore, può contenere sino a 70 mila spettatori e nel non lontano 2019 ha ospitato la finale della Uefa Champions League, lì è andato in scena l’incontro tutto inglese fra Tottenham e Liverpool vinto poi dai Reds. Non è un caso che il massimo organo europeo premi gli stadi nuovi (o di recente ristrutturazione) con l’assegnazione di importanti finali.

La recente notizia grazie alla quale si è fatta questa importante premessa è che il club spagnolo ha concluso un affare con la compagnia area araba Riyadh Air (precisamente la seconda compagnia di bandiera dell’Arabia Saudita) e quindi ha ceduto ad essa, a fronte di 300 milioni di euro, i naming rights della struttura. Per queste ragioni lo stadio dal prossimo 20 ottobre, quando i biancorossi ospiteranno in campionato il Laganes, non si chiamera più Wanda Metropolitano besì Riyadh Air Metropolitano (la nuova denominazione).

L’arena da accordi avrà questo nome almeno sino al 2033. C’è da dire però, per essere esaustivi, che Ryad Air era già il main sponsor dei madrileni e per comparire sul fronte della maglia a strisce verticali garantiva circa 40 milioni di euro all’anno. Di questo dichiarano molto soddisfatti i vertici del club calcistico, definiscono Ryad Air come il loro miglior sponsor di sempre.

Altrettanto compiaciuti i vertici della compagnia araba. Queste cifre succitate, molto importanti, fanno certamente capire come si origina il divario economico (e dunque anche sportivo) tra i club italiani e quelli esteri. Dei primi infatti sono ancora pochi quelli che ad oggi sono titolari di stadi di proprietà e solo grazie a questi si possono registrare questi rilevanti introiti.

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