Calcio e razzismo: per Lotito il "buu" va interpretato

Lotito intervistato dai giornalisti: "Non sempre il 'buu' corrisponde a un atto discriminatorio o razzista". Intanto il consiglio federale della Figc discute le linee guida perché non accada ancora.

Calcio e razzismo: per Lotito il "buu" va interpretato

Non sempre la vocazione ‘buu’ corrisponde effettivamente a un atto discriminatorio o razzista” lo ha detto Claudio Lotito ai giornalisti che l’hanno intervistato a margine del consiglio federale della Figc in cui sono state discusse le linee guida nei casi di razzismo negli stati.

Lotito sminuisce i fatti accaduti nei mesi precedenti ricordando che anche lui, quand’era piccolo, subiva dei “buu”, ed erano persone che il presidente della Lazio ha definito “con una pelle normale“, bianca e non di colore a gridarlo. Ricorda quei momenti come attimi in cui i suoi avversari cercavano di scoraggiarlo a segnare il gol mentre si trovava proprio davanti al portiere.

Quel “buu” incriminato, secondo Lotito, andrebbe interpretato” prima di essere giudicato. Il presidente della Lazio ha fatto notare ai giornalisti che nella sua squadra ci sono molti giocatori di colore e concretamente non pensa che la Lazio dimostri di far distinzione del colore della pelle. Proprio per questo Lotito ritiene che “i comportamenti della Lazio da questo punto di vista sono sotto gli occhi di tutti“.

Intanto il consiglio federale della Figc, tra le altre cose all’ordine del giorno, ieri ha discusso anche le linee guida da approvare per dotare i club di punti di riferimento “contro violenza e atti di razzismo nelle curve“.

La Lega Calcio, dopo la partita e le manifestazioni di aprile, in piazzale Loreto, a Milano, con una nota aveva affermato che “La Lega Serie A condanna con fermezza gli episodi di razzismo accaduti in questi ultimi giorni”. Aveva affermato che non sono accettabili le aggressioni verbali di intolleranza negli stati e che avrebbe fatto quanto in suo potere per contrastare questi fatti. Nella nota chiedevano la massima collaborazione delle forze dell’ordine per riuscire a individuare e punire i responsabili che con le loro scelte danno un’immagine offuscata del calcio.

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