Cafu: morto il figlio 30enne dopo una partita di calcio a San Paolo

Il figlio maggiore di Cafu, vincitore della Coppa delle confederazioni del 1997, è deceduto a soli 30 anni dopo aver giocato una partita di calcio a San Paolo.

Cafu: morto il figlio 30enne dopo una partita di calcio a San Paolo

Drammatica notizia nel mondo del calcio: il figlio 30enne di CafuDanilo Feliciano de Moraes, è deceduto all’Ospedale brasiliano Albert Einstein, forse per infarto, dove era stato portato in seguito al malessere che aveva manifestato durante una partita di calcio a Barueri, centro dell’area metropolitana di São Paulo, vicino a casa.

In seguito la dolorosa notizia è stata confermata, secondo la rivista Globo Esporte, anche da Paulo Sergio, amico di lunga data e compagno di squadra del brasiliano. La tragica notizia ha fatto il giro del mondo e molti sono i messaggi di cordoglio che il 49enne Marcos Evangelista de Morais, sposato con Regina Feliciano de Moraes, e padre di altri due figli, ha ricevuto per l’improvvisa scomparsa del suo figlio maggiore.

Il San Paolo Futebol Clube che Cafu ha rappresentato nella sua carriera per 142 volte in 16 anni, su Twitter si è sincerato di dare forza a lui ed a tutta la sua famiglia mentre l’AC Milan, sconfitta per 119 volte dal vincitore della Champions League 2007, ha voluto fargli sapere che ogni rossonero è con lui e con tutti i suoi famigliari.

Anche la UEFA, con cui al momento Cafu lavora come ambasciatore della Coppa del Mondo 2022 in Qatar, avendo vinto quella del 1994 e del 2002, ha espresso sincere condoglianze al vincitore della Copa Americas del 1997 e 1999, specificando che i pensieri di tutto il mondo del calcio sono con l’ex capitano del Brasile e la sua famiglia in questo tragico momento.

Anche l’Inter, la Roma e il Real Madrid hanno manifestato i loro messaggi di cordoglio, così come ha fatto Francesco Totti, amico ed ex compagna di squadra, che su Instagram ha espresso la propria incredulità per la tragedia, sottolineando la sua vicinanza con tutto il suo cuore. Anche Roberto Mancini, ct della Nazionale azzurra,  ha spiegato l’impossibilità di trovare parole per alleviare il suo dolore, abbracciandolo e riferendo la propria vicinanza.

Continua a leggere su Fidelity News