Brescia-Napoli 1-2, cori razzisti dagli spalti: "napoletano Coronavirus"

Durante la partita tra Brescia e Napoli finita con il risultato di 1-2, i tifosi della squadra di casa hanno intonato più volte il coro "napoletano Coronavirus"

Brescia-Napoli 1-2, cori razzisti dagli spalti: "napoletano Coronavirus"

Nella giornata del 21 febbraio è andato in scena l’anticipo tra Brescia e Napoli. La partita è stata vinta dalla squadra ospite con il risultato di 1-2; nel secondo tempo, in circa cinque minuti, ha ribaltato il punteggio grazie ai gol di Lorenzo Insigne su calcio di rigore e dello spagnolo Fabian Ruiz.

Nelle ultime ore, però, si sta parlando sempre meno del risultato. Alla mezz’ora del match, nella curva dei tifosi bresciani si inizia a cantare il coro “napoletano Coronavirus”. Il coro, in realtà, era stato intonato già durante il riscaldamento, precisamente qualche minuto prima del fischio di inizio.

I commenti sui social network

Dario Di Gennaro, giornalista e inviato di Rai Sport, ha commentato questi cori nei confronti della città di Napoli su Twitter: “Oggi che la paura ha iniziato a diffondersi in Italia, proprio oggi, una parte di tifosi bresciani canta “Napoletani #Coronavirus” Demoralizzante, spiazzante. L’imbecillità da stadio è avvilente”.

Rosario Pellecchia, conduttore radiofonico di R105, ci va ancora più duramente nei confronti di coloro che hanno cantato questi cori razzisti: “‘Napoletano Coronavirus’ è una mirabile sintesi di ignoranza, cattivo gusto, bassezza morale. Che triste dev’essere la vostra vita: contagiati da un virus che spero vi sia metaforicamente fatale, rendendovi dei falliti per sempre. Perché è questo che siete”.

Ad oggi il tema razzismo nel calcio, e nello sport in generale, resta uno dei fenomeni più difficili da fermare. Per molti, come dichiarato in una vecchia conferenza stampa rilasciata da Massimiliano Allegri, ci vorrebbero regole più ferree, invitando la Lega ad individuare i responsabili ed allontanarli a vita dagli stadi.

La citazione al Coronavirus assume un significato ancora più triste in queste ore, poiché circa 16 persone tra la Lombardia e Veneto, sono risultati contagiati, e alcuni sono in gravi condizioni. Uno dei due pazienti ricoverati a Padova, 78enne, è invece morto nella serata del 21 febbraio.

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