Anelka-shock: “Vieira mi schiaffeggiò col suo pene di 35 cm”

Nella sua biografia, Anelka ricorda: "Vieira mi schiaffeggiò col pene, arretrai di qualche passo. Era uno spiedo di carne di porco di 35 centimetri. Quando lo dissi a Wenger, rispose che era lui il capitano perché ce l'aveva più grosso di tutti".

Anelka-shock: “Vieira mi schiaffeggiò col suo pene di 35 cm”

Gli spogliatoi maschili vengono spesso considerati, non a torto, un luogo in cui gli istinti più triviali e primordiali possono trovare libero sfogo; che si tratti della palestra di una scuola media o dello spogliatoio di uno dei club di calcio più ricchi e famosi al mondo, poco importa. Anzi, nel secondo caso è possibile che gli episodi “da giungla” siano ancora più eclatanti.

A spiegarlo è stato Nicolas Anelka, vecchia gloria del calcio francese con un passato in squadre di primissima fascia come Real Madrid, Chelsea (senz’altro il periodo migliore della sua carriera, con la vittoria della classifica marcatori della Premier League 2008/09) e Juventus. Anelka deve però le sue fortune calcistie all’Arsenal, la squadra che l’ha lanciato, permettendogli di vincere Premier League, FA Cup e Charity Shield al primo tentativo, nella stagione 1997/98.

Fu un inizio col botto per Nicolas, che a soli 19 anni divenne titolare dei Gunners, ripagando la fiducia di tecnico e tifosi con prestazioni di altissimo livello, al punto da guadagnarsi il premio di PFA Young Player of the Year Award l’anno seguente. Sembrava un amore destinato a durare a lungo, ma poi qualcosa andò storto. Come dicevamo, accadde tutto all’interno di uno spogliatoio, al termine di una partita.

Era il 2009, come ricorda Anelka nella sua autobiografia: “La mia carriera all’Arsenal stava andando sempre meglio, fino al giorno in cui incontrai Vieira, che in spogliatoio era meglio conosciuto con il soprannome di Il Lungo. Non era certo difficile comprendere a cosa alludeva quell’epiteto, quando ci si trovava di fronte a quel colosso di origini senegalesi di 1,95 sotto la doccia.

“Durante una partita contro il Fulham, ad Highbury, ricevetti un pallone lungo da Bergkamp-ricorda Anelka nelle sue memoriesaltai il portiere con facilità e poi, a porta spalancata, calciai fuori all’ultimo minuto di gioco. Ma successe perché rimasi accecato dal sole. Non fu colpa mia. Ad ogni modo, Vieira mi lanciò un’occhiataccia, e capii subito che avrei avuto problemi”.

Ma che cos’aveva in serbo Il Lungo per il 20enne Nicolas? Una dura, durissima punizione: “Dopo, in doccia, si rivolse contro di me-continua la testimonianza di Anelka-ed io risposi, sapendo che non avrei dovuto, chiamandolo “idiota chiappone”. In un primo momento mi squadrò con quei suoi occhi incavati, ma poi…WHAM! Mi diede uno schiaffo in faccia con il suo pene. Solo una volta, ma bastò per farmi arretrare di qualche passo. Fu come essere colpito da un’aringa affumicata”.

Nello spogliatoio calò un silenzio surreale: “Nessuno riuscì a credere ai propri occhi. Potete immaginare quanto sia imbarazzante essere colpito in faccia da una spada di carne di porco di 35 centimetri di fronte ai propri compagni di squadra. E’ stato il momento peggiore della mia vita. […] Fu Ashley Cole a rompere il silenzio, chiedendo: <<Ora tocca a me?>>”. E le conseguenze? Purtroppo per la giovane matricola dell’Arsenal, non vi fu alcun provvedimento per Vieira, anzi: arrivò persino la benedizione del gesto da parte dell’allenatore.

“Sapevo che me ne sarei dovuto andare via dall’Arsenal. Quando Wenger seppe quello che era successo, diede un cinque a Vieirà e gridò: <<Per questo lui è il capitano! POW! Guardate che roba che ha!>>”. Oltre al danno, la beffa per il ragazzino prodigio dei Gunners. La vicenda è stata condotta alla ribalta delle cronache da un giornalista spagnolo, che ha riportato l’estratto della biografia su Twitter, rendendolo subito virale. A questo punto, rimane un solo interrogativo: sia stato l’indimenticabile umiliazione subita da Il Lungo a spingerlo infine a migrare proprio in Cina?

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