Unabsteigbar, letteralmente ‘irretrocedibili’. Altro che Bayern Monaco, l’unica squadra ad aver giocato tutti i campionati della sua storia nella massima serie è l’Amburgo, la squadra più antica di Germania, che non ha mai subito l’onta della Zweite Liga, la Serie B tedesca. Un record di cui i tifosi vanno giustamente fieri, e che ricordano con un orologio nella Imtech Arena, che dal 1963 scandisce ogni secondo in cui l’Amburgo è rimasto in Bundesliga.
Mai come quest’anno, però, sembrava davvero difficile la salvezza, con i tifosi delle altre squadre di Germania che gongolavano, guardando gli ‘irretrocedibili’ retrocedere finalmente in Zweite Bundesliga. Eppure, l’orologio della Imtech Arena continuerà a scorrere anche l’anno prossimo: l’Amburgo è salvo. Dopo aver raggiunto rocambolescamente i playout, infatti, la squadra di Bruno Labbadia è riuscita a battere nel doppio confronto il Karlsruhe, classificatosi terzo nella Zweite Bundesliga, in maniera incredibile.
Dopo il pareggio ad Amburgo (1-1), la squadra di Labbadia era costretta all’impresa per rimanere in Bundesliga. E in effetti, a Karlsruhe è l’Amburgo a fare la partita, con i primi 45 minuti che dicono 10 tiri a 0 per gli ospiti, ma nessuna vera occasione. Non a caso, il Karslruhe vanta la miglior difesa casalinga, con appena 7 reti subite in 17 partite, mantenendo inviolata la propria porta per 10 partite mentre l’Amburgo, col secondo peggior attacco dei cinque principali massimi campionati d’Europa (25 reti, solo il Cordoba con 22 ha fatto peggio), ha segnato appena 9 reti fuori casa.
Quando il Karslruhe passa a sorpresa in vantaggio (Yabo al 78′), per l’Amburgo sembra inevitabile la retrocessione, in virtù dell’1-1 casalingo dell’andata. Eppure, ecco che gli dei del calcio intervengono a suo favore: dopo aver colpito un palo con Lasogga al minuto 82, in pieno recupero (91′), Diaz trasforma una punizione dal limite. E’ 1-1, si va ai supplementari. Nei primi 15 minuti, sembra che i rigori siano inevitabili, ma al 115′ Muller segna il più facile dei gol dopo una bella azione degli ospiti: è 2-1, a 5 minuti dal termine. Il rigore sbagliato da Adler al 122′ non avrebbe cambiato le sorti di questa partita. 51 anni, 281 giorni e 5 ore nella Bundesliga: l’Amburgo è irretrocedibile, e l’orologio della Imtech Arena continuerà a scorrere.