Alla scoperta di Ivan Juric, il nuovo allenatore della Roma

Sarà una lunga stagione per il successore di De Rossi, buono intanto il debutto sulla panchina giallorossa. Chi è l'allenatore croato: il suo passato e le sue idee calcistiche.

Alla scoperta di Ivan Juric, il nuovo allenatore della Roma

Ivan Juric, croato, nasce a Spalato nel 1975, è l’attuale allenatore dell’AS Roma dopo il contestato esonero della bandiera romanista Daniele De Rossi. Per lui l’ultima esperienza nel massimo campionato italiano è stata quella coi granata di Urbano Cairo, quel Torino non fece male: 53 punti e 9° posto finale.

Al momento, la Roma per Ivan Juric rappresenta il coronamento della sua carriera, il 49enne, che ha già tanta gavetta alle spalle, in conferenza stampa ha ammesso – non poteva essere altrimenti – che la squadra giallorossa è la più importante formazione che ha allenato e che lui dovrà dimostrare di essere in grado di essere all’altezza di questo livello. Ivan sa di avere una grande chance.

Giovedì esordirà in europa league e mai aveva allenato in europa (da vedere come appunto reagirà, la prima volta, al doppio impegno settimanale). Il club giallorosso gli da questa possibilità, c’è da dire che la stagione della Roma è appena iniziata, tutto ancora è in gioco e si svilupperà su tre fronti: campionato, europa league e coppa italia. In quest’ultima manifestazione sembra esserci una maledizione, mai bene nell’ultimo decennio.

All’esordio sulla panchina dei capitolini è arrivata la netta vittoria per 3-0 contro l’Udinese. Juric, prima di intraprendere la carriera da allenatore, è stato un calciatore di ruolo centrocampista. Ha poi allenato, così come il suo maestro Gasperini, con molto successo nella piazza calabrese di Crotone dove risulta essere l’allenatore che condusse i pitagorici alla prima – storica – promozione in serie A. Era il 2016.

Ci sono state poi le esperienze con Genoa, Verona e l’ultima, come già detto, a Torino. Juric pur essendo croato ha molta italianità, forse per questo cura in modo maniacale la fase difensiva. Predilige, per quanto riguarda la retroguardia, la difesa a 3 e uno dei suoi schemi preferiti e più utilizzati è appunto il 3-4-3 (insieme al 3-4-2-1). E’ considerato un allenatore figlio della “scuola Gasperini” del quale è stato anche suo vice, sebbene sia meno offensivo di lui; per il croato sono fondamentali: il ritmo, il pressing e le marcature ad uomo.

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