Il calcio è lo sport maggiormente seguito in Italia e nel mondo, in generale. Uno sport che alimenta fior fiori di milioni con i giocatori che sono strapagati. Inoltre, per questo sport si assiste spesso a degli incidenti e tafferugli dentro e fuori dal campo. L’ultimo è accaduto alla figlia di un allenatore di una squadra di Serie B che è stata aggredita a calci e spintoni. Vediamo come è andata e l’ordine dei fatti.
Il Pescara è una squadra che milita in Serie B, allenata da Gianluca Grassadonia, la cui figlia è stata aggredita a colpi di calci e spintoni. Si tratta di un vero e proprio avvertimento, un atto di intimidazione per far perdere il Pescara e spianare la strada alla squadra avversaria, ovvero la Salernitana, per il ritorno in Serie A.
Oggi pomeriggio alle 14 il Pescara, la squadra allenata da Grassadonia, è impegnato in casa con la Salernitana che si gioca la promozione in Serie A. L’aggressione alla figlia 18enne dell’allenatore è avvenuta a Salerno dove risiede la famiglia dell’allenatore, essendo lui di origine salernitana. Il fatto è accaduto nella serata di sabato 8 maggio con la famiglia che è stata più volte minacciata.
Proprio la moglie di Grassadonia affida a Facebook il suo racconto: “Nostra figlia, appena diciottenne, è stata minacciata e aggredita con spintoni e calci affinché il papà capisca… Tutto questo per una partita di calcio. Ci auguriamo che questi criminali, ben lontani dall’essere tifosi, vengano identificati al più presto, anche perché questa è la prima volta in cui il bersaglio della violenza è stato un componente della nostra famiglia.”.
A questo punto, dopo varie vessazioni e l’ennesima aggressione, la famiglia ha deciso di lasciare Salerno in viaggio per Pescara, dove allena Grassadonia. La partita di oggi pomeriggio per la Salernitana è fondamentale, in quanto una vittoria permette loro di essere promossi nel massimo campionato sportivo.
Nel frattempo, sono già partite le indagini in modo da far luce su quanto successo affinché i responsabili siano catturati. La stessa società sportiva della Salernitana ha tenuto le distanze da quanto accaduto esprimendo tutta la solidarietà alla famiglia con queste parole: “essere Ultras non è questo. Poniamo le nostre scuse alla famiglia Grassadonia per l’accaduto”.