I Golden State Warriors non hanno proprio alcuna intenzione di fermarsi nella loro striscia di vittorie: dopo aver vinto gli ultimi due titoli di fila e tre negli ultimi quattro anni, la squadra di coach Kerr prova a realizzare il primo “three-peat” della loro storia, tre anelli NBA di fila. In ogni caso e comunque vada, la squadra della Baia di San Francisco rimane la grande favorita per la vittoria finale.
Forti di una formazione solidissima, massacrante in attacco e molto competitiva in fase difensiva, i Warriors aggiungono al loro quintetto titolare DeMarcus Cousins, il pivot che completa con Stephen Curry, Klay Thompson, Kevin Durant e Draymond Green il primo starting five di sole All-Star dai Boston Celtics degli anni ’80. Basta questo a rendere l’idea dello strapotere di Golden State.
Il mercato, oltre a Cousins, naviga dei limiti di un tetto salariale superato in grande abbondanza. Per questo le aggiunte alla squadra dello scorso anno vengono da giocatori free agent per completare la rosa e con basso costo economico, come Jonas Jerebko, ala grande svedese di buon impatto, e Damion Lee, ex guardia degli Hawks al secondo anno in NBA.
Il draft ha portato con la scelta numero 28 Jacob Evans, ala piccola ex Connecticut con buoni numeri alle spalle, un giocatore che può crescere alle spalle di grandi fuoriclasse con tantissima esperienza da diffondere. Le partenze, per il momento, si limitano alla cessione dei due centri dello scorso anno, con Zaza Pachulia che ha firmato con i Pistons e con JaVale McGee che ha scelto i Lakers.
In free agency rimangono nomi che lo scorso anno hanno dato una grande mano dalla panchina per la vittoria del titolo 2018: la giovane guardia Patrick McCaw, l’ala piccola tiratrice Nick Young e l’esperta ala grande difensiva David West: questi tre giocatori potrebbero facilmente veder rinnovato il loro contratto con i guerrieri.
Il quintetto titolare ed i giocatori della panchina hanno portato più volte Golden State a vincere partite con 130-140 punti segnati, con una forza offensiva straripante e dominante in tutte le aree di segnatura. Nonostante questo, i Warriors sono anche eccezionali in difesa, con tutti i loro elementi, con ad esempio Draymond Green tra i titolari e Andre Iguodala dalla panchina, un lusso per qualunque squadra. il giovane e quasi sconosciuto Quinn Cook si è rivelato un playmaker di ottimo livello e buona visione di gioco, che può affiancare l’esperto Shaun Livingston, mentre Jordan Bell, con doti atletiche straordinarie, si appresta a diventare il vice-Cousins nel ruolo di centro.
La squadra è completata da Chris Boucher, Damian Jones e Kevon Looney, i maggior candidati a vedere la gara dal fondo della panchina. Con il mercato delle altri grandi d’annata che va a comporsi, rimane non scalfito il fatto che i Golden State Warriors, per esperienza, gioco di classe, attacco debordante, difesa imperiosa e di decisività nei momenti che contano, rimangono i grande favoriti per la vittoria del titolo NBA del 2019.