NBA: LeBron James passa ai Lakers, è già "King-Mania" a Los Angeles

La superstar del basket a stelle e strisce lascia, come preannunciato, i Cleveland Cavaliers, e passa ai Los Angeles Lakers: già decine di migliaia le casacche giallo-viola vendute con il numero 23 ed entusiasmo alle stelle: mutano gli equilibri in NBA.

NBA: LeBron James passa ai Lakers, è già "King-Mania" a Los Angeles

LeBron James, come già annunciato, ha lasciato i Cleveland Cavaliers, sua squadra del cuore e sua patria di origine, essendo nato ad Akron (Ohio); anche la squadra di destinazione è come da previsione, i Los Angeles Lakers, che hanno a lungo conteso la superstar del basket mondiale all’altra candidata, i Philadelphia 76ers.

Ad LA è subito scoppiata la “King-Mania”: sul sito di NBA Store e nei negozi ufficiali di Los Angeles e New York sono già decine di migliaia le canotte giallo-viola acquistate in prevendita con il numero 23 ed il cognome di LeBron sulle spalle; tutto si è già riflesso con un indotto economico senza precedenti sul mercato riguardo una singola star sportiva statunitense.

I primi equilibri a mutare nella NBA sono quelli degli abbonamenti e dei biglietti delle partite dei Lakers, schizzati alle stelle; un abbonamento in tribuna per le 41 partite casalinghe arriva a costare fino a 5.800 dollari, schizzando all’insù di quasi il 100% del valore nel giro di poche ore, quelle del trasferimento del “Prescelto” in giallo-viola, in data 1 luglio 2018. A Cleveland, invece, il valore degli abbonamenti probabilmente scenderà fino a quattro volte di prezzo rispetto a quello della stagione precedente.

LeBron, come accaduto ai tempi del trasferimento a Miami, sta attraendo molte altre stelle nel roster dei Lakers: Kawhi Leonard, bandiera dei San Antonio Spurs e della nazionale USA, pare pronto a raggiungere King James a Los Angeles, così come Lonzo Ball, rookie della scorsa stagione tra i lacustri, pare avere “inventato” un infortunio pur di rimanere nelle file losangeline anche nella prossima stagione, evitando la cessione e giocando al fianco di James.

Cambiano, ovviamente, gli equilibri di forza in tutta la NBA: per la prima volta in una squadra della Western Conference, James sarà sicuro di non incontrare i Golden State Warriors in finale NBA (hanno sconfitto i suoi Cavaliers in tre delle ultime delle quattro finali disputate), al massimo in finale di Conference, mentre i Rockets si contenderanno lo scettro di “inseguitrice” ai Lakers ad Ovest per la rincorsa ai Warriors campioni in carica, che hanno acquistato, fra l’altro, il potentissimo centro DeMarcus Cousins, creando un quintetto composto da sole All-Star (Curry-Thompson-Durant-Green-Cousins) come non accadeva dai Boston Celtics degli anni Ottanta.

Ad Est, “liberi” per la prima volta dall’ombra di LeBron James, a contendersi il posto in finale saranno probabilmente i Toronto Raptors, i Boston Celtics ed i Philadelphia 76ers, tutti forti di organici di primo livello e di una stagione scorsa molto convincente, mentre i Cavaliers proveranno a raggiungere almeno i playoffs, fatto mai accaduto nel quadriennio 2011-2014 mentre LeBron dominava nei Miami Heat.

Le altre star dello sport di Los Angeles hanno dato il loro personale “benvenuto” a James: Kobe Bryant, bandiera dei giallo-viola dal 1995 al 2016, ha affermato che James è già uno di famiglia, così come un’altra star dei Lakers del passato, il presidente Magic Johnson, ha presentato l’arrivo del “Prescelto” come l’inizio di una nuova era di successi per i lacustri.

Anche Zlatan Ibrahimovic, fresca star calcistica dei Los Angeles Galaxy, ha dato – come al solito – il suo personale saluto ed accoglimento, dichiarando sulla Rete: “Ora Los Angeles ha un Dio ed un Re”. Sapendo che “King James” è da sempre il re della NBA, risulta ovvio capire a chi si riferisca Ibra quando parla del Dio di LA…

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