NBA anteprima 2019-2020, Portland Trail Blazers: riconfermarsi con il bel gioco è la sfida di Lillard e compagni

L'anno scorso è stato eccezionale per Portland, giunta fino alla finale della Western Conference. Nonostante le possibilità di prevalere sulle squadre più forti sia un muro da scalare, confermarsi sarebbe un ottimo premio.

NBA anteprima 2019-2020, Portland Trail Blazers: riconfermarsi con il bel gioco è la sfida di Lillard e compagni

I Portland Trail Blazers lo scorso anno hanno raggiunto il grande traguardo della finale della Western Conference, nella quale successivamente sono stati sconfitti dai Golden State Warriors. Un grande risultato frutto del bel gioco di coach Terry Stotts e della classe delle due stelle della squadra: il playmaker e uomo franchigia, Damian Lillard, che ha firmato un’estensione contrattuale che lo legherà praticamente a vita con i Blazers, con la straordinaria guardia CJ McCollum, anche lui con contratto rinnovato.

Senza più giocatori della squadra dello scorso anno da rifirmare, Portland si è concentrata sul mercato ed ha portato a termine buoni affari: due i centri a disposizione di coach Stotts, Pau Gasol, in grado di giocare anche come ala grande, forse alla sua ultima esperienza in NBA, e Hassan Whiteside, frutto di una trade con i Miami Heat, centro potente classico, grande rimbalzista e difensore, poco incline al tiro fuori area.

In Oregon giungono anche altri tre nomi in grado di dare sostanza alla panchina: la guardia Kent Bazemore, versatile, in grado di rifilare punti e buone coperture in retroguardia; l’ala grande Mario Hezonja che, dopo l’incerta esperienza a New York, cerca nuovi stimoli per migliorare e rendere il più possibile; Anthony Tolliver è un’ala piccola, perfetto elemento per subentrare a partita in corso, con la sua lunga esperienza.

Il draft 2019 presenta alla corte dei Trail Blazers la scelta n.25, Nassir Little, ala piccola proveniente da North Carolina, il quale ha buone possibilità di inserirsi nelle rotazioni dalla panchina, non essendo il reparto delle ali sovraffollato. Se nella rosa è entrata molta qualità, altrettanta ne è uscita, come alcune colonne della squadra: l’ala piccola Al-Farouq Aminu e l’ala grande Maurice Harkless sono stati preziosissimi ingranaggi difensivi del gioco dei Blazers degli anni scorsi.

Meyers Leonard abbandona i Trail Blazers dopo sette anni di permanenza e firma per i Miami Heat, così come Evan Turner cerca un ulteriore salto di qualità alla corte degli Hawks. Il centro Enes Kanter lascia l’Oregon dopo pochi mesi e firma per i Boston Celtics, mentre il play Seth Curry firma di nuovo per i Mavericks, squadra in cui aveva già trovato spazio. Jake Layman va ai Timberwolves.

Le colonne Lillard e McCollum rimangono insieme and un gruppo di giocatori che comprende il centro bosniaco Jusuf Nurkic, titolare per talento, ma infortunato, che lascerà spazio per la prima parte di stagione a Whiteside. Zach Collins si appresta, dopo la grande stagione scors, a diventare titolare nel ruolo di ala grande. Rodney Hood resta una bella opzione nel ruolo di guardia, Skal Labissiere troverà spazio dalla panchina in posto 4 per far riposare Collins. Anfernee Simons e Gary Trent saranno sul fondo delle rotazioni. In questo quadro, dovrebbe infine trovare il posto da titolare come ala piccola il neo acquisto Hezonja.

Questi Portland Trail Blazers di qualità hanno buone chances di ripetere quanto di buono compiuto nelle regular season degli ultimi anni; la vera prova del nove è cercare di arrivare ancora nel gruppo delle prime quattro come l’anno passato. Il ruolo di outsider calza bene per questi Blazers che, senza infortuni, con un gran gioco e con un rendimento super di Lillard, McCollum e Nurkic, hanno anche le carte per far saltare il banco come i Raptors del 2018-2019.

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