NBA, anteprima 2019-2020. Philadelphia 76ers: è l’anno per il titolo?

Reduci dallo "shot" dell'anno, quello di Kawhi Leonard in gara 7, ed eliminati ad un passo dalle finali di conference, i Philadelphia 76ers ci riprovano. Senza Jimmy Butler, con un Al Horford in più. E' l'ultimo tentativo di portare a compimento "The Process"?

NBA, anteprima 2019-2020. Philadelphia 76ers: è l’anno per il titolo?

I Philadelphia 76ers, ed i loro tifosi, sono ancora scottati da “The Shot”, la tripla di Kawhi Leonard che li ha eliminati dai playoff, ad un passo dalle finali di conference. La squadra di Brett Brown è pronta a ripartire e l’uscita dai ranghi di Jimmy Butler, che ha scelto i Miami Heat, poteva essere forse fatale in questo senso. Invece i 76ers si sono ricomposti subito ed hanno puntato su Al Horford, il centro in uscita dai Boston Celtics.

Con l’esperienza di Horford, la free agency porta in ingresso la freschezza atletica di Trey Burke, le buone doti di gioco di Raul Neto e le difese in marcatura di Kyle O’Quinn. Josh Richardson rappresenta il colpo in entrata, da Miami, per completare un quintetto straordinario. Il draft 2019 porta tre scelte: il n.20 Mathisse Thybulle, un’ala piccola proveniente dall’università di Washington in grado di dare cambio a Josh Richardson, il n.54 Marial Shayok, ex guardia di Iowa State, ed il n.57 Jordan Bone, altra guardia, stavolta da Tennessee.

E’ soprattutto il mercato in uscita ad incidere, e non poco, specie sulla panchina dei 76ers: oltre al sopracitato Butler, lasciano J.J. Redick, che va ai New Orleans Pelicans, T.J. McConnell, che vestirà la casacca degli Indiana Pacers, e Boban Marjanovic, il centro che ha scelto i Dallas Mavericks. Jonathon Simmons è stato infine scambiato con i Washington Wizards.

Libero da contratto rimane solo Amir Johnson, l’ala grande in cerca di una nuova destinazione. In rosa, primi fra tutti, troviamo ovviamente l’asse fondante dei 76ers attuali, la guardia australiana Ben Simmons ed il centro camerunense Joel Embiid, i giocatori di maggior livello. Tobias Harris ha rifirmato ed avrà uno dei contratti più danarosi di tutta la NBA, trovando spazio come ala piccola, completando il quintetto titolare con Al Horford che fungerà da ala grande e Josh Richardson che giocherà come guardia. Globalmente uno dei primi quintetti di tutta la lega.

E’ la panchina a suscitare qualche dubbio in più: gli acquisti Burke, Neto e O’Quinn sono buoni innesti, tutti da integrare; Shake Milton, in continua ascesa, potrebbe essere la guardia titolare alternativa a Josh Richardson; Mike Scott ha rifirmato ed è un buon subentrante; infine, troveranno spazio con gli ultimi posti dalla panchina Jonah Bolden, James Ennis III, Furkan Korkmaz, Haywood Highsmith e soprattutto Zhaire Smith, lo scorso anno a lungo infortunato, che alla sua seconda stagione in NBA potrà dimostrare il suo vero valore.

Questo, per molte ragioni, soprattutto per questioni di tetto salariale e di contratti in scadenza, potrebbe essere l’ultimo anno per puntare al titolo, prima di una possibile ricostruzione. “The Process”, il processo per portare Philadelphia al titolo, ha visto l’anno scorso sfumare il sogno dopo la tripla di Leonard. In questa stagione i 76ers ci possono riprovare, prima che possa cambiare qualcosa e prima che altre franchigie si rinforzino ancor di più.

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