Kobe Bryant, ultima partita da leggenda

Kobe Bryant si ritira dopo vent'anni di carriera nei Los Angeles Lakers (cinque titoli NBA vinti e 2 medaglie d'oro olimpiche) e congeda tutti con una prestazione fenomenale da 60 punti realizzati

Kobe Bryant, ultima partita da leggenda

La partita giocata la notte del 13 aprile 2016 tra i Los Angeles Lakers e gli Utah Jazz sarà per sempre ricordata per l’addio di uno dei più grandi campioni che il mondo del basket abbia conosciuto: Kobe Bryant, per molti secondo solo a Michael Jordan.

L’addio di Kobe era stato annunciato da tempo, dal mese di novembre dello scorso anno, e da allora il suo è stato un lungo tour di addio, facendo tappa in tutte le città in cui l’NBA viene ospitata; in qualunque città, anche in quelle dove Kobe è stato un rivale negli anni migliori della sua carriera (come Boston, Miami, Cleveland e San Antonio) è stato accolto da applausi, striscioni e cartelli inneggianti al numero 24 dei Los Angeles Lakers.

Dopo una stagione di alti e bassi e con i riflettori sempre puntati addosso, per Kobe è giunta l’ultima tappa: la partita dei Lakers contro i Jazz. La partita è sempre stata in mano ai Jazz, fra l’altro già eliminati dai playoff prima dell’inizio della gara (gli Houston Rockets avevano in precedenza battuto i Sacramento Kings), ma Bryant stava segnando a ripetizione come non gli era mai capitato in questa stagione e negli ultimi anni.

Nell’ultimo quarto, come nella sua migliore tradizione, Kobe ha segnato punti a raffica portando i Lakers a rimontare lo svantaggio ed a vincere la partita per 101 a 96, guadagnandosi (se mai ce ne fosse stato bisogno) gli applausi di un pubblico in delirio per lui.

Kobe, dopo la partita, ha confermato ufficialmente il suo ritiro, dicendo che non c’era altro da dire e che il Mamba era “out” (Black Mamba, il Mamba nero è il soprannome che Bryant si porta dietro da sempre), confermando la fine di una gloriosa carriera, coronandola con una prestazione impressionante da 60 punti e concludendo la difficile stagione dei Lakers con la vittoria. Non ci sono ripensamenti per Kobe, ma forse è meglio che lasci prima di vedere un’immagine sbiadita del vero campione che è, del fuoriclasse che ha dimostrato di essere. Fino all’ultima partita.

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