Il 4 luglio del 2003, Kobe Bryant venne arrestato per delle accuse di stupro. Ai tempi, una dipendente dell’Hotel Cordillera di Edwards, in Colorado, lo accusò di averla violentata. Rapporto confermato successivamente anche da “Black Mamba” (soprannome di Kobe) ma, nonostante questo, sottolineò che il rapporto fu consensuale.
Il cestista è stato poi rilasciato dopo il pagamento di una cauzione di 25.000 dollari. La vicenda però non si è fermata lì, poiché Kobe Bryant ha dovuto assistere a numerose udienze, con un processo in cui ci fu il ritiro delle accuse da parte dei legali della ragazza, mandando avanti comunque un processo civile.
Questa vicenda causò al cestista Kobe Bryant numerosi problemi personali, oltre alla perdita di numerosi sponsor con marchi internazionali, tra cui Nutella Adidas, motivo per il quale dovette firmare con la Nike in seguito. Infine, la moglie Vanessa Laine abortì per il forte stress di quel periodo.
Il tweet shock di Evan Rachel Wood
Una vicenda quasi dimenticata, poiché sono passati più di sedici anni da quel brutto fatto. Soprattutto in questi giorni che sportivi, giornalisti e conduttori, americani e italiani, grazie al forte legame tra Kobe ed il nostro Paese, stanno ricordando Black Mamba per il brutto incidente in elicottero in cui hanno perso la vita 9 persone, tra cui lo stesso Kobe e la figlia Gianna Maria.
Il tweet di Evan Wood recita: “Quello che è successo è tragico. Ho il cuore spezzato per la famiglia di Kobe. Era un eroe sportivo. Ma anche uno stupratore. E queste verità possono esistere contemporaneamente”.
Commenta questo tweet anche l’attrice Kyla Pratt, in cui si ritiene scioccata per le parole dell’amica: “Evan. Ci siamo conosciuti da bambini e sono cresciuto nel tuo stesso settore e ho ammirato il tuo lavoro da lontano negli ultimi anni… Ma questo tweet? Come osi?”.