Basket, la storia della promessa NBA che "tira come sua nonna"

Chinanu Onuaku è una giovane promessa dell'NBA, ed è diventato famoso negli Stati Uniti per un particolare decisamente anacronistico: è l'unico professionista che ricorre al cosiddetto "tiro della nonna".

Basket, la storia della promessa NBA che "tira come sua nonna"

L’NBA viene unanimemente riconosciuto come il campionato di basket più competitivo dell’intero pianeta, nonché come la terra promessa di qualsiasi giovane cestista sia desideroso di misurarsi con i migliori nell’Olimpo della pallacanestro. Ciononostante capita talvolta che, persino lì dove la tecnica sopraffina e l’atletismo estremo si uniscono per generare i migliori giocatori del mondo, qualcuno riesca ad emergere dalla massa pur essendo “fuori parametro”.

L’esempio più recente di come si possa approdare in NBA pur avendo uno stile decisamente non ortodosso è rappresentato da Chinanu Onuaku, 19enne statunitense degli Houston Rockets, la cui storia è stata recentemente raccontata dal quotidiano “La Repubblica“. Chinanu è infatti una delle maggiori promesse del basket statunitense, e basta una sola occhiata per accorgersi di quanto il ragazzo possieda indubbiamente il physique du role.

Due metro e otto centimetri per centoundici chili di muscoli ed un’esplosività straordinaria, hanno permesso a Chinanu – 20 anni il prossimo 1° novembre – di ottenere la sua chance di dimostrarsi all’altezza della National Basketball Association statunitense, venendo scelto il 23 giugno 2016 proprio da Houston. Eppure c’è una particolarità nel suo stile di gioco che è subito balzata all’occhio dei critici (e non avrebbe potuto essere altrimenti): il rookie non sa tirare i liberi.

O meglio, sa farlo a modo suo. Questo fondamentale è infatti uno dei pilastri stessi della pallacanestro, e solo pochi eletti sono riusciti ad avere successo nonostante la loro conclamata idiosincrasia nei confronti del lancio dalla lunetta (su tutti Shaquille O’Neal, fenomenale solo fino a quando non gli si chiedeva di prendere la mira).

Così per ovviare a questa mancanza, Chinanu è ricorso ad un espediente che in NBA non si vedeva da oltre trent’anni: il tiro “granny style“, il tiro della nonna. Era il 27 giugno 2015 quando il ragazzo lo ripropose, l’occasione era una partita dei mondiali under 19 tra Iraq e USA. Nel corso del primo quarto Chinanu Onuaku subì un fallo, presentandosi sulla lunetta.

Ma con gran sorpresa di tutti, anziché portare il pallone sopra la fronte, allargò le gambe e – tenendolo fermo con entrambe le mani – lo portò sotto il livello del bacino. Quindi, lanciò. Per un attimo il tempo si fermò, scivolando indietro fino al 1980 quando a compiere quello stesso gesto era Rick Barry, uno dei più grandi cestisti di tutti i tempi. Barry era solito occuparsi dei tiri liberi in quel modo; e per la cronaca, chiuse la carriera con una mirabolante percentuale di realizzazioni dell’89,3% in quel fondamentale.

In questa stagione, trentasei anni dopo, Chinanu Onuaku si candida ad essere il nuovo guru del “tiro della nonna“; una tecnica normalmente circoscritta ai bambini che per la prima volta di affacciano a questo sport e non hanno ancora la forza di riuscire a fare centro tirando in maniera tradizionale. Ma che, se ben eseguita, può fare la sua porca figura anche nella tecnicissima NBA.

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