Torna in auge l’ipotesi di una fusione tra Fca e Psa

La famiglia Peugeot ha fatto sapere che non avrebbe nulla da obiettare alla fusione tra Fca e Psa, un’operazione su cui si era già discusso qualche anno fa e su cui si è tornato a parlare nelle ultime settimane.

Torna in auge l’ipotesi di una fusione tra Fca e Psa

Della prospettata fusione tra Fca e Psa se ne era parlato già qualche anno fa, quando Sergio Marchionne (scomparso lo scorso Luglio) ribadì l’importanza di trovare un grande gruppo con il quale allearsi per affrontare le sfide del futuro. In quella circostanza Carlos Tavarez, Ceo della compagnia francese, pur di mandare in porto il progetto, arrivò a sostenere di essere pronto a diventare il numero due di Marchionne.

I discorsi si arenarono però in un secondo momento, quanto emersero alcune divergenze alle quali si aggiunsero le non poche perplessità della famiglia Peugeot. Il progetto venne così accantonato, ma i contatti tra le due compagini non vennero mai del tutto recisi, continuando ad alimentare le speranze di un nuovo riavvicinamento.

Ed è anche per questa motivazione che nelle ultime settimane si è tornato a parlare di una fusione tra i due gruppi. A ridare vigore a queste voci è stata la recente dichiarazione di Robert Peugeot, il quale ha sostenuto che non sarebbe affatto dispiaciuto nel caso in cui si concretizzasse un’altra operazione come quella che ha portato all’acquisizione della Opel.

A questo punto, la fusione con Psa, un gruppo che ha al suo interno marchi come Citroen, Peugeot, DS e Opel, sconvolgerebbe l’intero panorama automobilistico, non solo europeo, ma anche mondiale. Quella che vedrebbe la luce sarebbe un’entità capace di vendere ogni anno qualcosa come 9 milioni di auto, issandosi alle spalle di Volkswagen, Toyota, e dell’alleanza tra Renault e Nissan.

Il matrimonio, oltre a dar luogo a degli scenari del tutto nuovi, permetterebbe altresì la condivisione di tecnologie di prim’ordine. Psa potrebbe per esempio beneficiare dell’esperienza maturata dalla Fiat nella realizzazione di auto come la Panda e la 500. Fiat dal canto suo potrebbe utilizzare la piattaforma che Psa ha studiato per dar vita alle utilitarie del gruppo: con queste premesse, la nascita di una nuova Punto non sarebbe affatto un’ipotesi campata per aria. Fca potrebbe poi beneficiare del vantaggio tecnologico che Psa ha dimostrato di avere sul tema dell’elettrificazione, condividendo a sua volta il know-how in fatto di trazione integrale del brand Jeep.

Senza poi dimenticare che una simile alleanza garantirebbe l’approdo di Psa nel continente americano, mentre per Fca equivarrebbe ad un lasciapassare per consolidare la propria presenza in Cina. In altre parole, i benefici reciproci sarebbero molteplici e permetterebbero alla nuova entità di poter dare filo da torcere a qualsiasi competitor.

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