In passato abbiamo visto come anche le rodatissime auto a guida autonoma di Google (la cui realizzazione spetterà inizialmente a FCA) non siano proprio esenti da errori: ricordiamo tutti come una Google Car tamponò lateralmente un bus, rovinandosi la fiancata laterale. Nulla di grave: ma intanto fu il primo incidente per una Google Car. Se Atene piange, Sparta non ride e, infatti, in questi giorni si è avuto notizia anche del primo incidente da parte di una Tesla Model S!
Secondo quanto emerso dal verbale delle forze dell’ordine: la Tesla Model S di Elon Musk avrebbe tamponato un rimorchio all’interno di un parcheggio. Sentito il passeggero del veicolo, quest’ultimo avrebbe addossato l’intera colpa dell’incidente alla Tesla Model S che stava collaudando: quest’ultima, racconta il testimone, avrebbe fatto tutto da sola. Ad un certo punto si sarebbe messa in moto e sarebbe avanzata finendo, poi, con lo sbattere contro il rimorchio.
Un vecchio adagio napoletano recita “ogni scarrafone è bello a mamma soja” ed anche in questo caso, infatti, Tesla non ha mancato di fornire la sua versione dei fatti, dando la colpa al passeggero-collaudatore del suo veicolo: secondo la nota azienda, l’uomo si sarebbe distratto e non avrebbe offerto il necessario controllo di cui questo veicolo pur sempre necessita. Tesla, infatti, ha ricordato che il suo sistema di controllo – a bordo della Model S – è un sistema di guida semi-autonoma di classe 3: ovvero, detto per i profani, è un sistema che richiede sempre l’attenzione del passeggero, in ogni circostanza, soprattutto in quelle d’emergenza.
Oltretutto, fa notare l’azienda in questione, il sistema di guida-semi automatica della Model S, nome in codice Summon, è ancora in beta e, quindi, è suscettibile del fatto che possa non riconoscere alcuni ostacoli come tali (e andarci a sbattere). Questa suona un po’ come una parziale ammissione…
A parte la diatriba sul dove stia la responsabilità del caso, tale incidente è importante per due ordini di motivi. Il primo è che riporta l’attenzione sul sistema di guida semi-automatico di Tesla che è stato più volte oggetto di critiche. L’hacker George “GeoHot” Hotz, infatti, reputa tale sistema arretrato e sta, infatti, lavorando ad una sua soluzione economica (1000 dollari), sia hardware che software, dotato di una maggiore intelligenza artificiale, in grado d’essere implementato su qualsiasi auto. La stesa Volvo poi, nella persona dell’ingegnere Trent Victor, ha spiegato che il sistema di Tesla è qualcosa di molto rudimentale, specie se paragonato al Drive Me, totalmente autonomo, dell’azienda per la quale lavora…
L’altro motivo per il quale l’incidente della Tesla Model S è importante è che si è riaperto il dibattito su quanto siano sicuri i sistemi di guida semi-automatica nei quali il passeggero potrebbe, comunque, esser richiamato ad assumere le redini del comando. Diversi test, infatti, dimostrano come il periodo di riadattamento alla guida attiva non sia proprio istantaneo e, nel mentre, le possibilità di incidente son piuttosto alte.
D’altro canto, è pur vero che i sistemi di guida “totalmente” autonoma, pur non esenti da imperfezioni, risultano essere di gran lunga più affidabili della guida totalmente umana e manuale: insomma, ok alle auto smart purché facciano davvero tutto da sole? Come la pensate?