Andy Murray ce l’ha fatta! Lo scozzese è il nuovo campione di Wimbledon, 77 anni dopo l’ultimo trionfo britannico ad opera di Fred Perry.
Il 26enne di Dunblane ha battuto il numero uno del mondo Novak Djokovic nella finale numero 127 del torneo di tennis più famoso del mondo, entrando definitivamente nella storia dopo il successo alle Olimpiadi di Londra di un anno fa.
Una vittoria meritata, arrivata dopo tre ore e quindici minuti di gioco con il punteggio di 6-4 7-5 6-4, e dedicata al suo allenatore Ivan Lendl, che a Wimbledon è arrivato due volte in finale senza mai vincere.
Sotto gli occhi del premier David Cameron, Andy Murray ha conquistato il secondo Slam in carriera, dopo gli Us Open dello scorso anno mentre a Wimbledon, sempre nel 2012, si era arreso a Roger Federer in finale.
“Mi sento un’ po diverso rispetto allo scorso anno, quando persi una difficilissima finale. Quella è stata una delle giornate più difficili della mia carriera. Oggi, invece, sono veramente contento: spero che vi siate goduti questo successo, che tutti qui in Gran Bretagna attendevamo da 77 anni”afferma Andy Murray dopo la vittoria “E’ stata una partita incredibilmente dura, con scambi interminabili, non so come io sia riuscito a venirne fuori e recuperare dopo aver mancato 3 match point. Ho giocato con Novak tante volte, quando gli altri finiscono di giocare, lui comincia”.
“Non era il mio giorno” ammette Djokovic, che si trovava avanti 4-1 nel secondo set e 4-2 nel terzo e in entrambe le situazioni è stato ripreso.
Il numero uno al mondo si congratula poi con il vincitore: “Complimenti a Andy Murray. Si è meritato questo successo, ha giocato un grandissimo tennis. Complimenti anche a tutto il suo team, ai suoi tifosi e alla Gran Bretagna, so da quanti anni aspettavano questa vittoria”. “Andy aveva grande pressione addosso e per questo motivo il suo successo è ancora più importante – prosegue Djokovic -. Mi dispiace non aver vinto: ho giocato comunque un grande torneo”.
Ma sull’erba di Wimbledon c’è gloria anche per i colori italiani, infatti Gianluigi Quinzi conquista una storica vittoria nel torneo junior, battendo in finale il coreano Hyeon Chung per 7-5 7-6 in un’ora e 45 minuti di grandissimo tennis. Sono passati 26 anni dal primo successo di Diego Nargiso e ora l’Italia coglie con pieno merito questo storico secondo successo nel torneo delle promesse, che in passato ha incoronato campioni del calibro di Bjorn Borg, Stefan Edberg e Roger Federer.