Per chi non l’avesse ancora capito, al PalaTrento proprio non si passa. E’ una legge non scritta della pallavolo maschile: in tutta la stagione, superando tutte le difficoltà, Trento in casa vince, sempre. Sperimentando anche nuove soluzioni, proprio come successo ieri sera in gara-3 della finale scudetto: Modena che gioca (quasi) alla pari contro i padroni di casa, ma il risultato che resterà sul tabellino è un secco 3-0. Per chi ha seguito la partita, è un risultato troppo netto per quello che si è visto in campo, soprattutto nel primo set: non tattica, non giocate di fino, ma mazzate, tante mazzate in campo, che sembra di assistere ad una gara tra uomini primitivi: i 10 ace del set, non sono un caso.
Gli uomini di Stoychev rispondono colpo su colpo agli avversari: a metà set siamo 13-13, fino alla contestata invasione aerea di Giannelli, che porta Modena in vantaggio; coi due ace di Petric, Modena va sul 16-13. Dopo una serie di break, ci pensa Pippo Lanza a piazzare tre ace consecutivi, facendo esplodere il PalaTrento e portando il set sul 19-19. Trento ribalta (23-21) dopo un out di Petric e un ace di Djuric, ma Modena rimette le cose a posto con un cambio palla ed un ace di Vettori, che subito dopo sbaglia il servizio (siamo 24-23) prima che Djuric schiacci a terra la palla del definitivo 25-23. E siamo solo al primo set.
Nel secondo, parte meglio Trento, che si porta anche sul 14-11; poi entra Kovacevic e guida la riscossa Modena, fino al 19-19. Ma alla battuta torna Kaziyski, e per Modena sono dolori: si arriva al 23-19, col set che si decide sul 25-23 dopo due punti di Vettori, che aveva anche propiziato il recupero di Kovacevic con suoi errori, e Kaziyski. Nel terzo set si procede a braccetto, col 16 pari e fino al 21-21, quando la gara viene decisa da un palleggio discutibile di Giannelli (proteste veementi modenesi), da un muro di Birarelli e dal solito Kaziyski, che schiaccia a terra il definitivo 25-22. Mercoledì gara-4 a Modena.