Tre sconfitte su tre: è il triste ruolino di marcia nelle finali del Roland Garros per il numero uno al mondo, Novak Djokovic, che proprio non riesce a sfatare questo tabù. Il campione del Roland Garros 2015 è lo svizzero Stan Wawrinka, alla sua seconda affermazione in un torneo dello Slam (dopo l’Australian Open 2014), che la spunta nella battaglia col serbo dopo 4 set: 4-6, 6-4, 6-3, 6-4 il punteggio, in 3 ore e 12 minuti.
Il primo set è proprio del serbo, col settimo game decisivo: Djokovic strappa il servizio a Wawrinka e va a servire sul 5-4. Qui, dopo essere stato sul 40-15, si fa recuperare e poi superare da Wawrinka, prima di trovare il servizio vincente che gli fa vincere il set. Djokovic tiene il ritmo forsennato di Wawrinka anche in apertura di secondo set, annullando diverse palle break concesse allo svizzero. Wawrinka, però, sfrutta la sesta, quella decisiva, sul 5-4, che gli regala il set. Qui Djokovic, tra i fischi del pubblico, sfascia la sua racchetta a terra, rimediando un’ammonizione.
E qui comincia ad innervosirsi il campione serbo, memore della sua non brillante tradizione sulla terra rossa di Parigi. Sul 2-0, Wawrinka si fa sfuggire per tre volte la palla break del 2-0, ma inizia a prendere fiducia e a credere nell’impresa. E’ sul 3-2 Wawrinka che lo svizzero inanella lo strappo decisivo del match: 10 punti consecutivi e 5-2 al terzo set. Poi, sul 5-3, Wawrinka tiene la battuta a zero e si porta a casa il set dopo 2 ore e 20 minuti.
Nel quarto set, scatto d’orgoglio di Djokovic, che va sul 3-0 e sembra poter conquistare il set, ma il serbo restituisce il break portandosi sul 3 pari. Djokovic tiene il servizio (4-3), ma non sa sfruttare le 3 palle break sullo 0-40 che lo avrebbero quasi sicuramente portato al quinto set. Sul 5-4 Wawrinka, è Djokovic a sbagliare la palla del 5 pari, con Wawrinka che non ricambia il favore, portandosi a casa il torneo con un rovescio. Partita bellissima, ma da Djokovic era lecito aspettarsi qualcosina di più.