Sci alpino: tragedia in allenamento, morto il discesista francese David Poisson

Il 35enne transalpino è caduto rovinosamente durante una sessione di allenamento sulle piste canadesi di Nakiska (Canada). Il discesista sembra aver perso uno sci a 100 km/h e, scavalcate le reti protettive, ha impattato contro un albero. Inutili i soccorsi.

Sci alpino: tragedia in allenamento, morto il discesista francese David Poisson

Un fulmine a ciel sereno scuote il Circo bianco. Il campione francese David Poisson, bronzo ai Mondiali di Schladming 2013, ha perso la vita lunedì mattina durante un allenamento presso la stazione sciistica di Nakiska, nel sud-ovest canadese. Ancora da chiarire l’esatta dinamica dell’incidente ma stando alle testimonianze sembra che il transalpino abbia perso uno sci in corrispondenza dell’ultima curva.

La presenza di una compressione in quel punto ha fatto sbalzare Poisson in aria oltre le reti di protezione facendolo finire tra gli alberi di un bosco in prossimità della pista.
Inutili i tentativi di soccorso: “Quando siamo arrivati, abbiamo constatato che la persona era morta sul posto – ha detto il portavoce del centro di emergenza Adam Loria -. Non c’è stato trasferimento in ospedale”.

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La nazionale transalpina di sci piomba nuovamente in un incubo e rivede i fantasmi di Régine Cavagnoud, la discesista che nel lontano 2001 perse la vita durante una sessione di allenamento sulle nevi tirolesi di Pitztal, in uno scontro fatale con l’allenatore del team tedesco Markus Anwander.

La Coppa del Mondo di sci alpino è già iniziata con le prime gare a Soelden (Austria) e Levi (Finlandia) ma fino ad ora sono scesi in pista soltanto slalomisti e gigantisti. Gli uomini-jet stanno ancora perfezionando la preparazione in vista del 25 novembre quando è in programma la prima discesa libera della stagione sul tracciato canadese di Lake Louise.

A Nakiska sono presenti anche le nazionali italiane e svizzere. Proprio gli elvetici, tra cui Patrick Kung, Beat Feuz e Marc Gisin – che si stavano allenando con il team francese, sono rimasti profondamente scioccati a tal punto da richiedere la presenza di uno psicologo per elaborare la tragedia.

Le reazioni dal Circo bianco non si sono fatte attendere. Al dolore si mescola la rabbia perché forse non sono state adottate per intero le misure di sicurezza: “Tra noi discesisti è come se fossimo una grande famiglia indipendentemente dalla squadra per cui si corre – le parole del discesista azzurro, Matteo Marsaglia -. Esiste un rispetto difficile da spiegare, c’è grande rabbia e amarezza”.
Da Peter Fill a Christof Innerhofer, ognuno è rimasto profondamente colpito da una tragedia che sarebbe potuta accadere a chiunque.

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Il cordoglio è presente naturalmente anche sui social: Dominik Paris ha postato una foto insieme agli altri discesisti americani, italiani, tedeschi e norvegesi prima dell’allenamento di ieri scrivendo “Our toughts are with David’s family, friends and the French team” (“I nostri pensieri sono per la famiglia di David, i suoi amici e il team francese”).

Una dramma inaspettato e probabilmente imprevedibile, ma che si spera sia il punto di partenza per migliorare ulteriormente la sicurezza.

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