Per l’ItalRugby pesante sconfitta dal Sudafrica e addio ai sogni mondiali

Gli azzurri reggono con coraggio per un tempo, ma poi crollano dopo l'espulsione di Lovotti. Il Sudafrica vince 49-3, ci infligge sette mete e ci condanna ad un'eliminazione dal mondiale oramai quasi certa.

Per l’ItalRugby pesante sconfitta dal Sudafrica e addio ai sogni mondiali

Dura quaranta minuti il sogno del rugby italiano di sconfiggere lo squadrone sudafricano ed approdare per la prima volta nella storia ai quarti di finale del mondiale.

Per tutto il primo tempo infatti gli azzurri, pur a fatica, reggono l’urto dei più quotati avversari, ma l’espulsione di Lovotti ad inizio ripresa ha fatto saltare il quadro tattico predisposto dal commissario tecnico O’Shea, esponendo il quindici italiano alle scorribande del Sudafrica e ad una dura punizione in termini di punteggio che non rispecchia fedelmente quanto visto almeno nelle prime fasi della gara.

L’Italia parte con Minozzi estremo; Benvenuti e Campagnaro ali; Morisi e Hayward tre-quarti centro; Allan mediano di apertura; Tebaldi mediano di mischia; Parisse, Polledri e Steyn in terza linea; Budd e Sisi in seconda linea; Ferrari, Bigi e Lovotti in prima linea.

Gli azzurri soffrono sin dall’inizio la possanza avversaria in mischia e, in meno di 18 minuti, perdono per infortunio prima Ferrari e poi il suo sostituito Ricciotti. Poiché alla squadra italiana viene a mancare il pilone sinistro di ruolo, l’arbitro – per regolamento – deve dichiarare “no contest” le mischie, il che significa che chi introduce il pallone in mischia ha diritto a giocarlo senza che gli venga contestato dalla squadra avversaria.

Si tratta di una situazione che paradossalmente favorisce l’Italia, che può così limitare l’aggressività del pacchetto di mischia del Sudafrica. Nel primo tempo, l’Italia subisce due mete e un calcio piazzato, ma riesce a sua volta a realizzare un calcio di punizione con Allan chiudendo il primo tempo in svantaggio per 17-3, ma dando l’impressione di poter tenere testa al Sudafrica, e in alcune situazioni persino di avvicinarsi alla linea di meta avversaria.

Ad inizio ripresa, l’Italia prova con coraggio a cambiare marcia, e con Steyn riesce a bucare la linea di difesa sudafricana fino a procurarsi una punizione a 5 metri dalla linea di meta.  Ma, proprio al termine di quest’azione, Lovotti ribalta a terra un avversario a gioco fermo: è un fallo grave ed evidente che costa alla prima linea azzurra il cartellino rosso e costringe l’Italia a giocare in inferiorità numerica per tutto il resto dell’incontro.

Si tratta dell’episodio decisivo che compromette definitivamente le speranze italiane: da quel momento, il Sudafrica riuscirà con molta più facilità a penetrare la difesa italiana, segnando altre cinque mete e vincendo con il netto punteggio di 49-3.

Il pesante passivo subito e il rammarico per non aver potuto giocarsi al meglio delle proprie possibilità il secondo tempo sono gli aspetti negativi più evidenti da rilevare in sede di bilancio nella partita con il Sudafrica. Occorre però evidenziare anche l’ottimo primo tempo giocato dagli azzurri, che avevano tenuto bene sul piano fisico e seguito con ordine il piano di gioco previsto.  Ora resta la partita con la Nuova Zelanda, campione del mondo uscente: un impegno proibitivo, eppure da affrontare con la massima determinazione per uscire dal mondiale a testa alta.

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