Parigi 2024: Gregorio Paltrinieri, campione di nuoto, lamenta le condizioni della Senna

A poco più di un mese e mezzo circa dall'inizio dei Giochi Olimpici parigini, il campione del nuoto azzurro Gregorio Paltrinieri si fa sentire lamentando le scarse condizioni del fiume Senna, a serio rischio inquinamento.

Parigi 2024: Gregorio Paltrinieri, campione di nuoto, lamenta le condizioni della Senna

Manca più di un mese alle prossime Olimpiadi che si terranno a Parigi che avranno luogo dal 26 luglio all’11 agosto nella capitale francese. Parigi è già in fermento, ma ci sono ancora delle cose da chiarire riguardo le condizioni del fiume Senna dove si disputeranno le gare di nuoto della distanza e anche molti altri sport. Uno dei diretti interessati, ovvero il campione italiano Gregorio Paltrinieri si è fatto sentire lamentando delle condizioni non proprio idilliache della Senna. 

Paltrinieri è molto preoccupato delle condizioni della Senna in quanto a rischio inquinamento. Una situazione che è già balzata all’occhio e che ha fatto esplodere una protesta anti-Macron. Una protesta che, nonostante gli investimenti elevati per bonificare la Senna, sembra non abbia portato risultati adeguati. 

Le acque della Senna continuano a preoccupare soprattutto considerando che proprio qui si svolgeranno gare importanti come il Triathlon ma anche il nuoto in acque libere dove lo stesso Paltrinieri è sicuramente uno dei protagonisti maggiormente attesi. Proprio sui social e sul suo profilo Instagram, il campione azzurro punta il dito contro gli organizzatori

Inoltre, in base agli ultimi controlli effettuati dalla Surfrider Foundation Europe, il fiume Senna sarebbe a rischio per condizioni di inquinamento molto elevate addirittura oltre la soglia “autorizzata dalle federazioni sportive e agli standard di balneazione europei”. Insomma, la situazione non sarebbe affatto rosea per le acque del fiume. 

Una situazione che rischia di inasprirsi ulteriormente considerando che, date le condizioni della Senna, sembra non ci sia neanche una possibile opzione a disputare le gare di nuoto in acque libere e di altri sport in un’altra sede. In Francia si dicono ottimisti per la situazione, ma Paltrinieri rincara la dose con queste parole: “Dicono che gareggeremo al 100% lì. Dicono che non ci sia realmente un piano b. Dicono anche però che nessuno dei valori delle acque sia a norma. Mancano 50 giorni…”.

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