La leggenda Mike Tyson torna da promoter

Mike Tyson torna sul ring, non per combattere ma come organizzatore, da presidente e proprietario di una società che organizza eventi

La leggenda Mike Tyson torna da promoter

Poche notti fa a Verona stato di New York (USA), Mike Tyson è tornato sul ring. Vi mancava dal 2005, dalla sconfitta con McBride, che resta il suo ultimo match da pugile professionista. Perchè d’ora in poi sul quadrato non salirà più da atleta, ma da organizzatore, presidente e proprietario al 50 per cento della Iron Mike productions, società di boxing promotion con sede in Florida nata dalla fusione con la preesistente Acquinity Sports.

Non si tratta di un impegno di facciata, del mero sfruttamento economico di un nome e di un personaggio che continuano a rimanere straordinariamente popolari. Mike, infatti, è pienamente coinvolto nel progetto, dalla scelta dei pugili da mettere sotto contratto, ai combattimenti da proporre alle televisioni. Lui stesso si dice entusiasta della nuova avventura, dicendo di averci pensato un pò quando gli era stata fatta la proposta; racconta di essersi consultato con la moglie Kiki, ed è stata lei a spingerlo ad accettare perchè era un’occasione da non lasciarsi scappare. Iron Mike si dice entusiasta di poter tornare a far parte del gioco anche se con una nuova veste. Clou della serata, la difesa mondiale Ibf superpiuma di Argensis Mendez (R.Dom. 21-2), opposto all’afgano stabilitosi in Canada, Arash Usmane (20-1). Nel sottoclou l’altro dominicano Claudio Marrero (14) e l’argentino Jesus Cueller (Arg, 22-1) per l’interim piuma Wba.

Altro mondiale a Bangkok (Tha), dove il locale Kaovichit (61 – 3 -1), 36 anni e Nashiro (Giap, 19-5-1), 31 anni, entrambi ex iridati, si affrontano per il vacante interim Wba superpiuma.

Per il sei volte campione del mondo dei pesi massimi, inizia una nuova avventura che sicuramente lo vedrà impegnato in prima persona vista la sua decennale esperienza sul ring. Speriamo che sia l’occasione giusta per mettersi definitivamente alle spalle i tanti problemi giudiziari e non, che hanno condizionato e caratterizzato la sua vita sia sul ring che fuori dal quadrato.

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