Intramontabile Federica Pellegrini. L’azzurra, primatista mondiale dei 200 sl, conquista il titolo iridato di specialista nella vasca della Duna Aréna di Budapest, collezionando la settima medaglia mondiale consecutiva, dopo gli ori di Roma 2009 e Shanghai 2001, gli argenti di Montreal 2005, Barcellona 2013 e Kazan 2015 e il bronzo di Melbourne 2007.
Partita in corsia 6, avendo ottenuto il quarto tempo in semifinale, la Pellegrini ha virato ai 150 metri dietro l’australiana Emma Mckeon, la statunitense Katie Ledecky e la russa Veronika Popova. Negli ultimi 50 metri, l’azzurra ha tirato fuori le unghie andando a completare una rimonta impensabile, che le ha dato l’oro con il tempo di 1’54”73, davanti alla Mckeon e alla Ledecky, finite appaiate al secondo posto.
Per Federica Pellegrini una rivincita nei confronti della statunitense che alle Olimpiadi di Rio de Janeiro dello scorso anno, le soffio la medaglia di bronzo per soli 20 centesimi.
Intervistata a caldo dopo il successo, l’azzurra ha dichiarato che per lei era importate vincere una medaglia perché, “anche se non si sa mai nella vita, questi per me sono gli ultimi 200 sl”, le parole di Federica Pellegrini, a chiusura di una strepitosa carriera su questa distanza.
“Continuerò a nuotare facendo un altro percorso, adesso posso dire di essere in pace”, ha continuato la neo campionessa mondiale, anticipando la volontà di proseguire la sua carriera nelle gare veloci (i 50 sl e i 100 sl). Per celebrare la vittoria della Pellegrini, anche la FINA stravolge il suo protocollo, facendo consegnare la medaglia d’oro a Giovanni Malagò, presidente del CONI. Per Federica Pellegrini, dunque, il saluto alla sua “gara” da campionessa mondiale sia in vasca lunga, che in vasca corta, dopo il successo dello scorso Dicembre nei mondiali di Windsor in Canada.
La giornata ha regalato al nuoto azzurro anche l’oro negli 800 sl vinti da Gabriele Detti, che per una volta ha preceduto Gregorio Paltrinieri, che si è dovuto accontentare del bronzo dietro il polacco Wojdak.