Giochi del Mediterraneo 2026: si pensa alla mascotte

Il grosso appuntamento sportivo che si svolgerà a Taranto continua nell'organizzazione: adesso è la volta di scegliere la mascotte ed a farlo possiamo essere anche noi.

Giochi del Mediterraneo 2026: si pensa alla mascotte

Il mondo dello sport per il momento è fermo, ma prima o poi ricomincerà anche nelle grandi manifestazioni e, se per le olimpiadi estive si è già andati al prossimo anno (anche se si manterrà la datazione 2020), in Italia stiamo già pensando al 2026.

Sarà quello un anno importante soprattutto perché torneremo ad ospitare le olimpiadi invernali a dieci anni di distanza da Torino con una congiunta Milano-Cortina. Ma quella non è l’unica grossa manifestazione che il nostro Bel Paese organizzerà: la città di Taranto infatti è stata scelta il 24 agosto scoro come sede (era l’unica candidata) della ventesima edizione dei Giochi del Mediterraneo (quarta edizione dei giochi in Italia, la seconda volta in Puglia dopo Bari nel 1997, con Napoli e Pescara le altre due città nel 1963 e 2009) che si svolgeranno dal 13 al 22 giugno 2026.

Anche questi giochi stanno via via prendendo forma e, dopo aver scelto a dicembre il logo, oggi è la volta di pensare alla mascotte. In questo caso a decidere sarà il web. Per dare la preferenza basta un “like” sotto la foto della mascotte scelta sul sito taranto-2026.it/ o sotto il post dedicato sulla pagina Facebook Ecosistema Taranto, fino alla mezzanotte del 16 giugno 2020.

La mascotte più votata sarà quella che vincerà la sfida.  Le tre proposte, che si chiamano Ionios, Skuma e Ikkos, sono state presentate ieri mattina in una videoconferenza stampa dal sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, dal presidente del Coni Nazionale, Giovanni Malagò, dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano con il direttore generale dell’agenzia regionale Asset, Elio Sannicandro, e dal ministro per le Politiche Giovanili e per lo Sport, Vincenzo Spadafora. 

Ruolo importante per logo e mascotte visto che, dal momento della scelta e fino al 2026, saranno poi usati in tutti gli eventi collaterali e nel merchandising che sin dall’origine è sempre stato oggetto di collezionismo e ritorno economico da parte del comitato organizzatore.

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