Come i nuotatori in ritardo possono usare la fisica per vincere

Degli studi fluidodinamici confermano come i nuotatori che inseguono sono avvantaggiati rispetto a chi è in testa poiché possono sfruttare la scia del nuotatore avanti.

Come i nuotatori in ritardo possono usare la fisica per vincere

Nel nuoto esistono tre tipi di resistenze: la resistenza d’onda (frontale), la resistenza d’attrito (superficiale, attrito acqua-corpo), la resistenza di risucchio o vortice. La resistenza di risucchio è data dallo spostamento d’acqua effettuato dal nuotatore che crea una specie di vortice al suo passaggio (ai suoi piedi) che lo “risucchia” indietro. Questa resistenza si incrementa con l’aumentare della sezione del corpo offerta all’acqua dal nuotatore.

I nuotatori possono ridurre drasticamente la resistenza quando si muovono attraverso l’acqua trascinandosi nella scia di un concorrente. Durante le gare sia in acque libere che in piscina, i nuotatori spesso restano indietro e al fianco dei concorrenti. I nuotatori che seguono gli avversari risparmiano energia cavalcando l’onda di prua del leader, l’onda a forma di V creata mentre un atleta taglia l’acqua.

Nuotare con intelligenza: come ridurre la resistenza all’aria per vincere

Mingxin Li all’Università di Strathclyde a Glasgow e i suoi colleghi hanno utilizzato modelli idrodinamici di figure semplificate simili a quelle umane per calcolare i benefici dello slipstreaming. I ricercatori hanno scoperto che a velocità di regata di due metri al secondo, la zona di draft ottimale è poco meno di quattro lunghezze del corpo dietro il leader e 1,7 metri di larghezza. In questo punto, la resistenza totale è stata ridotta di circa il 30%.

Un nuotatore che ne insegue un altro correttamente genera un’onda di prua che interferisce in modo distruttivo con l’onda dell’arco del nuotatore principale. Questa interferenza annulla parzialmente l’onda di prua del leader, lasciando l’acqua più calma nella sua scia.

Il vantaggio è ridotto dalle corde di corsia delle piscine di competizioni, in quanto i singoli nuotatori hanno delle corsie prestabilite ad una certa distanza, tuttavia gli autori affermano che un minimo di vantaggio per chi insegue è sempre presente.

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