Con la cerimonia di chiusura è calato il sipario sulla XXII Edizione dei Giochi olimpici invernali svoltisi dal 7 al 23 febbraio nella cittadina russa di Sochi. Nonostante i venti contrari che soffiavano prima dell’inizio di questa edizione dei giochi (la più costosa di sempre) con le polemiche sui ritardi nella realizzazione delle strutture ricettive, per il popolo russo è stato un successo sia organizzativo che sportivo.
La Russia ha dominato il medagliere conquistando 33 medaglie delle quali 13 del metallo più pregiato. La squadra di casa ha preceduto la Norvegia (11 ori, 5 argenti e 10 bronzi) e il Canada (10 ori, 10 argenti e 5 bronzi); quarti gli Stati Uniti (la spedizione più numerosa con 230 atleti). Ventiduesima l’Italia.
La rappresentativa azzurra ha portato a casa otto medaglie, superando le cinque vinte a Vancouver nel 2010, ma è mancato l’oro. Protagonisti dei podi azzurri in questi Giochi olimpici di Sochi 2014, sono stati atleti che non hanno tradito come il cannibale Armin Zoeggler che all’età di 40 anni ha vinto il bronzo nello slittino, sesta medaglia in sei olimpiadi.
Nello short track protagonista Arianna Fontana che ha portato a casa ben tre medaglie: l’argento nei 500 metri, il bronzo nei 1500 metri e un altro bronzo nella staffetta 3000 metri insieme a Lucia Peretti, Martina Valcepina ed Elena Viviani. Due medaglie nello sci alpino tutte ad opera di Christof Innerhofer, argento per soli sei centesimi nella discesa libera e bronzo nella supercombinata. Dalla leggiadria di Carolina Kostner è arrivata la medaglia di bronzo nel pattinaggio di figura. Per Carolina, cinque volte campionessa europea e una volta campionessa mondiale, è arrivata finalmente la medaglia olimpica dopo le apparizioni sfortunate di Torino e Vancouver. Ottava medaglia, un altro bronzo è arrivato a sorpresa dalla staffetta mista del Biathlon ad opera di Karin Oberhofer, Dorothea Wierer, Lukas Hofer e Dominik Windisch.
Gli azzurri contano però anche otto quarti posti, la classica medaglia di legno che con un pizzico di fortuna poteva significare salire sul podio olimpico. Rimpianti per Stefano Gross nello slalom speciale per soli 5 centesimi, Nadia Franchini nel gigante, Daniela Merighetti nella discesa libera, Corinna Boccaccini e Aaron March nelle proprie gare di snowboard parallelo, Alessandro Pittin nella combinata nordica di fondo, Karin Oberhofer nella 7,5 km sprint di Biathlon e il Team Event della squadra di pattinaggio femminile.
Dopo i Giochi olimpici di Sochi, l’appuntamento tra quattro anni a Pyeongchang in Corea del Sud con l’augurio di tornare ad ascoltare l’inno di Mameli.