Capolavoro di Vincenzo Nibali, vince la Milano Sanremo

Con un guizzo sulla salita del Poggio, Vincenzo Nibali anticipa la volata del gruppo e vince a braccia alzate l’edizione 109 della classica di primavera. Sul podio Caleb Ewan e Arnaud Démare

Capolavoro di Vincenzo Nibali, vince la Milano Sanremo

Dopo 12 anni un italiano torna a vincere la Milano-Sanremo, la classicissima di primavera giunta all’edizione numero 109. E’ Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) che trionfa sul traguardo posto in Via Roma, resistendo al recupero del gruppo, che aveva staccato ai -7 km dal traguardo, con un’azione sulla salita del Poggio.

Per il messinese, che era salito sul podio della Milano-Sanremo nel 2012, dietro Simon Gerrans e Fabian Cancellara, un successo leggendario arrivato al termine di una gara su un percorso di 294 km, corsa in parte sotto la pioggia. Sul podio l’australiano Caleb Ewan che ha vinto la volata del gruppo, arrivato a 4 secondi dal vincitore, davanti al francese Arnaud Démare, che puntava al bis dopo il successo del 2016.

La gara è stata animata da una fuga di 9 corridori, partita poco dopo il via e che ha avuto un vantaggio massimo di circa 6 minuti, prima di esaurirsi ai -30 km dall’arrivo. Ai piedi della salita del Poggio, brutta caduta per Mark Cavendish che centra uno spartitraffico e gara finita per il vincitore dell’edizione del centenario nel 2009.

Sull’ultimo strappo di giornata Vincenzo Nibali piazza lo scatto decisivo che fa il vuoto, facendogli guadagnare una decina di secondi, che il messinese difende in discesa, nonostante il tentativo di rimonta di Matteo Trentin. Sul lungo rettilineo finale, con il gruppo che viaggia a velocità superiore, Nibali stringe i denti e va a vincere a braccia alzate la Sanremo per la prima volta in carriera.

Subito dopo il trionfo, il messinese ha spiegato che la sua squadra oggi correva per portare allo sprint Sonny Colbrelli, ma visto che sulla salita del Poggio si era creato un vuoto, ha provato lo scatto, che poi si è rivelato vincente. Nibali ha confessato di aver corso gli ultimi km in apnea e di aver tirato un sospiro di sollievo solo a 50 metri dal traguardo, quando si è reso conto che il successo era il suo.

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