Australian Open, Novak Djokovic espulso definitivamente dal Paese: non giocherà al torneo

Sarà Salvatore Caruso, il 28enne di Avola, in provincia di Siracusa, a debuttare domani agli Australian Open che si tengono a Melbourne. La Corte Federale ha respinto il ricorso del tennista numero un al mondo, pesano le bugie dette alle autorità.

Australian Open, Novak Djokovic espulso definitivamente dal Paese: non giocherà al torneo

Alla fine la sentenza definitiva è arrivata: Novak Djokovic non giocherà agli Australian Open che si aprono domani a Melbourne: il Governo lo ha espulso dal Paese. Le autorità hanno preso questa decisione perchè il tennista numero uno al mondo non è vaccinato contro il Covid-19 e rappresenterebbe un serio pericolo per la salute pubblica. Nonostante i suoi legali avessero presentato ricorso, la strada del Governo di Canberra era apparsa chiara fin dai primissimi istanti di questa complicata vicenda giudiziaria. 

Djokovic era arrivato diversi giorni fa in Australia insieme al suo staff: per poter entrare nel Paese aveva ottenuto una esenzione medica, in quanto avrebbe contratto il Covid lo scorso dicembre. Lui lo aveva annunciato sui social, ma nelle 24 ore di volo che lo separavano da Melbourne, in Australia si erano scatenate numerose polemiche. Il giocatore era stato prima bloccato in aereo e poi fatto scendere per poter avere un colloquio con i federali. La sua battaglia ora è terminata e hanno vinto le stringenti regole australiane anti pandemia. 

Djokovic: “Deluso dalla sentenza”

Nonostante i giudici avessero momentaneamente annullato l’espulsione di Djokovic, nelle scorse ore il Governo aveva ritirato nuovamente il suo visto, cosa che faceva presagire come sarebbe andata a finire. Nonostante Tennis Australia avesse dichiarato che i giocatori potevano entrare nel Paese e partecipare al torneo anche con una esenzione medica, il Governo non si è detto assolutamente d’accordo con questa decisione. A pesare su Djokovic è stato anche il suo comportamento. 

Lui sarebbe stato trovato positivo al Covid il 16 dicembre scorso e aveva dichiarato di non aver viaggiato assolutamente nei 14 giorni precedenti il suo arrivo in Australia. Ciò è stato passato al setaccio dalle autorità, che proprio tramite la verifica a mezzo social hanno scoperto che il campione era partito il giorno precedente da Marbella, in Spagna, per raggiungere la “Terra dei Canguri”. Durante la positività al Covid Djokovic ha affermato di aver violato la quarantena. 

“Sono estremamente deluso dalla sentenza della Corte che ha respinto la mia richiesta di riesame giudiziario della decisione del Ministro di annullare il mio visto, il che significa che non posso rimanere in Australia e partecipare agli Australian Open” – così ha dichiarato il campione. Il Premier Scott Morrison ha accolto quindi la richiesta del ministro della Salute, Alex Hawke, che ha firmato il provvedimento di espulsione nei confronti di Djokovic. Il Governo sostiene che con questa decisione si è salvaguardata la salute degi australiani. Al posto di Djokovic giocherà l’italiano Salvatore Caruso, tennista 28enne originario di Avola, in provincia di Siracusa.

Tra l’altro proprio Melbourne è stata una delle città del mondo dove vi è stato uno dei lockdown più lunghi: gli abitanti per 262 giorni, ovvero quasi nove mesi, sono stati costretti a restare in casa. Per il momento le attività sono state riaperte, ma bar e ristoranti potranno essere frequentati soltanto da persone completamente vaccinate.

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