Alla Spagna la nuova Coppa Davis, sconfitto il Canada in finale

A Madrid, Nadal e Bautista piegano la resistenza dei giovani canadesi Shapovalov e Auger-Aliassime e iscrivono la Spagna per la sesta volta nell'albo d'oro della manifestazione. La nuova formula del torneo però non convince a pieno appassionati e giocatori.

Alla Spagna la nuova Coppa Davis, sconfitto il Canada in finale

Aveva il favore dei pronostico e non ha deluso le attese. Trascinata da un Rafa Nadal in grande spolvero, la Spagna si aggiudica a Madrid la Coppa Davis 2019 superando in finale il Canada. In base alla nuova formula del torneo, agli iberici è bastato aggiudicarsi i due singolari per conquistare per la sesta volta nella loro storia l’ambita insalatiera d’argento, uno dei trofei più antichi della storia dello sport. La Spagna giungeva all’atto decisivo dopo aver sconfitto nei quarti di finale l’Argentina e in semifinale la Gran Bretagna, mentre il Canada aveva prevalso prima sull’Australia e poi sulla Russia.

Per il primo singolare i capitani delle due squadre facevano delle scelte a sorpresa. Mentre Sergi Bruguera si affidava a Bautista Agut, tornato in gruppo dopo due giorni dalla scomparsa del padre, il canadese Frank Dancevic decideva di schierare Felix Auger-Aliassime, numero 21 al mondo, reduce da un infortunio che lo aveva costretto a rimanere ai box nei precedenti turni della competizione, e peraltro sino ad allora brillantemente rimpiazzato dall’esperto Vasek Pospisil.

Con una prova di grande solidità e professionalità era Bautista Agut ad aggiudicarsi l’incontro con il punteggio di 7-6, 6-3: ad un primo set molto equilibrato – deciso solo al tie-break – faceva seguito un secondo parziale in cui lo spagnolo conduceva con autorevolezza facendo valere la sua maggiore regolarità ed esperienza.

Il secondo singolare vedeva contrapposti Rafa Nadal e la giovane promessa candadese Denis Shapovalov. Anche in questo caso il successo arrideva alla Spagna: Nadal si aggiudicava l’incontro per 6-3, 7-6 ma Shapovalov, soprattutto nel secondo set, giocava per lunghi tratti alla pari con il maiorchino numero 1 al mondo esibendo una grande varietà di colpi e mostrandosi particolarmente brillante con il rovescio ed il gioco sottorete. Nadal era dunque costretto a fare ricorso alle sue migliori qualità tennistiche per piegare la tenace resistenza dell’avversario al termine di un tie-break molto tirato, conclusosi con il punteggio di 9-7.

Questa edizione della Coppa Davis verrà ricordata per l’esordio di una contestata formula che comprime nell’arco di una settimana il confronto tra le 18 nazioni appartenenti al gruppo mondiale, suddivise in maniera cervellotica in sei gironi eliminatori, con match al meglio dei tre set e sfide che designavano vincenti le squadre che si aggiudicavano due punti sui tre totali disponibili (due singolari e un doppio). Un cambiamento radicale rispetto alla tradizione che è stato accolto con scetticismo dagli appassionati, visti gli ampi vuoti registrati nelle prime giornate tra gli spalti, ed ha lasciato molte perplessità anche negli stessi giocatori sia per via dei tempi di recupero ridotti tra un match e l’altro, sia per gli incontri che in alcuni casi si sono protratti anche fino all’alba.

Un pensiero conclusivo per l’Italia, presentatasi con legittime speranze di ben figurare, potendo schierare tra le sue fila Berrettini e Fognini, rispettivamenente numero 8 e 12 della classifica mondiale. Gli azzurri sono stati però eliminati nel girone eliminatorio che li vedeva opposti a Canada e Stati Uniti, anche perché le nostre due punte, reduci da una stagione logorante, non sono riuscite a rendere al meglio. Il bilancio dell’annata per il tennis italiano resta comunque molto positivo e ancor più incoraggianti sono le prospettive per il futuro, con giovani talenti in rampa di lancio, su tutti il diciottenne Jannik Sinner, fresco vincitore della Next Gen Atp Finals.

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