Le novità tecnologiche degli ultimi giorni evidenziano come i principali colossi del settore stiano spingendo su innovazione, integrazione e personalizzazione dei propri ecosistemi. Google semplifica l’esperienza della smart home e apre nuove possibilità agli sviluppatori con strumenti avanzati per Wear OS e l’analisi dei contenuti AI. Apple, tra aggiornamenti hardware e revisioni dei servizi software, rafforza il controllo dell’ecosistema e punta a ridefinire le esperienze utente su dispositivi e app. Samsung, intanto, anticipa la concorrenza con un chip mobile all’avanguardia e amplia la compatibilità della smart home, confermando la sua strategia di integrazione tra dispositivi e servizi connessi. Questi sviluppi segnano una direzione chiara verso ecosistemi più fluidi, potenti e personalizzabili, capaci di rispondere alle esigenze di utenti sempre più esigenti.
Mondo Google
Google Home accelera l’addio all’app Nest: migrazione completa dei dispositivi con un solo tocco
Google compie un passo concreto per semplificare la transizione dall’app Nest a Google Home introducendo una funzione che consente di trasferire tutti i dispositivi Nest compatibili in un’unica operazione, eliminando finalmente la necessità di ripetere la procedura prodotto per prodotto. La novità, pensata soprattutto per gli utenti storici dell’ecosistema, permette di spostare contemporaneamente videocamere, termostati, serrature intelligenti e rilevatori di fumo direttamente all’interno di Google Home, rendendo il processo più rapido e meno macchinoso rispetto al passato. Secondo quanto emerso dal changelog ufficiale, la funzione supporta anche più dispositivi dello stesso tipo, come diverse Nest Cam, segnando la prima vera migrazione centralizzata dall’app Nest. Al momento l’opzione è disponibile solo per chi partecipa al programma Public Preview, ma il rilascio su larga scala appare ormai una questione di tempo. Un aggiornamento che rafforza la strategia di unificazione di Google, pur arrivando dopo una transizione non sempre lineare e qualche criticità segnalata su modelli meno recenti, ma che rappresenta comunque un segnale positivo verso una gestione più fluida e moderna della casa connessa.
Androidify si apre agli sviluppatori: creazione di avatar e quadranti Wear OS personalizzati
Google aggiorna Androidify, permettendo agli utenti di creare avatar Android personalizzati e trasferirli come quadranti su dispositivi Wear OS in pochi secondi. L’app, open-source e disponibile su GitHub, sfrutta Gemini API e modelli Imagen per generare immagini di alta qualità e integra Watch Face Push, un’API di Wear OS 6 che consente di installare e attivare direttamente il quadrante dal telefono. I template creati con Watch Face Designer vengono combinati con gli avatar, compilati in APK tramite il Portable Asset Compiler Kit e trasferiti al dispositivo, dove il permesso runtime consente di impostarli come attivi. Lo strumento apre nuove possibilità per sviluppatori e creativi, sia per personalizzare i propri smartwatch sia per esplorare mercati dedicati ai quadranti personalizzati.
Gemini estende il riconoscimento AI anche ai video
Gemini amplia le sue capacità, passando dall’analisi delle immagini alla verifica dei video, sfruttando il protocollo SynthID per individuare watermark digitali che certificano i contenuti generativi; caricando un filmato nell’interfaccia e formulando la richiesta, l’app segnala la presenza di elementi artificiali esclusivamente nei video prodotti con strumenti Google, fornendo un’analisi dettagliata delle tracce visive e audio e identificando con precisione i segmenti contenenti marcatori, con report granulari che indicano eventuali manipolazioni, mentre i video di terze parti o reali vengono segnalati come non verificabili, il tutto disponibile globalmente su piattaforma web e app mobile con limiti di dimensione fino a 100 MB e durata massima di 90 secondi.
YouTube chiude due canali popolari di falsi trailer AI: oltre 2 milioni di iscritti cancellati
YouTube ha deciso di rimuovere definitivamente Screen Culture e KH Studio, due canali molto seguiti che producevano falsi trailer cinematografici generati parzialmente con l’intelligenza artificiale. In totale, i due canali superavano i 2 milioni di iscritti e avevano accumulato oltre un miliardo di visualizzazioni. La chiusura arriva dopo mesi di sospensioni e avvisi, legati a violazioni delle regole su spam e metadati fuorvianti, in quanto i video non riportavano più etichette come “fan trailer” o “parody”. L’inchiesta aveva evidenziato come Screen Culture combinasse spezzoni ufficiali e contenuti AI per creare trailer di film e serie ad alto profilo, inclusi franchise come Marvel e Harry Potter, e pubblicasse numerose varianti per scalare i risultati di ricerca. La decisione finale di YouTube è stata influenzata dalla pressione di Disney, che aveva inviato una diffida per violazioni di copyright su larga scala, sancendo la chiusura di due tra i canali più seguiti nel filone dei fake trailer.
Mondo Apple
AirPods Pro 3, il rumore di fondo non scompare: aggiornamenti inefficaci e utenti insoddisfatti
Nonostante i recenti aggiornamenti firmware, una parte degli utenti continua a segnalare la presenza di fruscii e sibili sugli AirPods Pro 3 quando sono attive le modalità ANC, Trasparenza o Adattiva, anche in assenza di contenuti audio in riproduzione. Il fastidio, descritto come un rumore statico o un leggero sibilo costante, emerge soprattutto in contesti in cui si cerca silenzio, come durante i viaggi in treno o in aereo, rendendo meno efficace la cancellazione del rumore. Le segnalazioni indicano che gli update rilasciati finora non hanno affrontato il problema, mentre l’assistenza Apple in alcuni casi ha proceduto con la sostituzione delle unità senza però garantire una soluzione definitiva. Resta quindi aperto il dubbio tra un bug software ancora irrisolto e un limite hardware che richiederebbe interventi più profondi, alimentando l’insoddisfazione di chi si aspettava un’esperienza premium priva di compromessi.
Apple rafforza i controlli finanziari sugli sviluppatori: nuove clausole su compensazioni e crediti
Apple ha aggiornato l’accordo di licenza per gli sviluppatori introducendo regole più stringenti sul recupero degli importi non versati, una mossa che incide in modo diretto sulla gestione dei ricavi dell’App Store, soprattutto nei mercati dove sono consentiti sistemi di pagamento alternativi. La nuova formulazione consente all’azienda di Cupertino di compensare automaticamente commissioni, oneri o altri importi ritenuti dovuti trattenendoli dai proventi generati dagli acquisti in-app o da altre somme riscosse per conto degli sviluppatori, senza limiti temporali precisi. Un cambiamento che amplia il raggio d’azione di Apple anche verso società collegate o affiliate e che si inserisce in un quadro normativo sempre più complesso, tra contenziosi negli Stati Uniti e nuove formule di commissione in Europa. Oltre all’aspetto economico, l’accordo aggiorna anche i requisiti di conformità, introducendo indicazioni più chiare su verifiche dell’età, assistenti vocali e utilizzo delle registrazioni all’interno delle app, segnalando una strategia complessiva orientata a un controllo più capillare dell’ecosistema iOS.
Apple Mappe cambia rotta: con iOS 26 spariscono i tour Flyover, resta solo il 3D interattivo
Con l’arrivo di iOS 26 Apple ha eliminato in modo silenzioso una delle funzioni più iconiche, seppur meno utilizzate, di Apple Mappe: i tour cittadini Flyover. Le visite aeree guidate, introdotte nel 2014 per accompagnare l’utente in un sorvolo automatico delle principali città del mondo, non risultano più accessibili dall’interfaccia dell’app, senza che Cupertino abbia fornito spiegazioni ufficiali. La rimozione non coinvolge però la tecnologia Flyover nel suo complesso, che continua a vivere attraverso le immagini tridimensionali ancora disponibili in oltre 350 città, navigabili manualmente come in passato. A venire meno è quindi solo la componente narrativa e automatizzata dell’esperienza, probabilmente sacrificata in favore di un’app Mappe sempre più orientata alla consultazione diretta, alla navigazione contestuale e all’integrazione con le nuove funzioni di sistema, segnando l’ennesimo esempio di come Apple continui a rifinire i propri servizi anche attraverso tagli discreti ma significativi.
iMac OLED all’orizzonte, ma Apple frena sui tempi e sulle dimensioni
Apple sta esplorando concretamente la possibilità di portare un display OLED anche sull’iMac, ma il debutto di questa tecnologia sull’all-in-one di Cupertino non è destinato a concretizzarsi a breve. Secondo le indiscrezioni provenienti dalla filiera produttiva, l’azienda ha avviato solo una fase preliminare di valutazione tecnica con Samsung Display e LG Display, limitandosi a raccogliere informazioni sulla fattibilità di un pannello OLED da 24 pollici con densità invariata rispetto al modello attuale, ma con una luminosità sensibilmente superiore. Il progetto, ancora lontano dalla fase di sviluppo avanzato, sarebbe frenato sia da tempistiche lunghe, che spingerebbero un eventuale lancio non prima del 2027 o 2028, sia dai limiti tecnologici dell’OLED RGB su diagonali maggiori, rendendo improbabile nel medio periodo l’arrivo di un iMac di grandi dimensioni tanto atteso dagli utenti.
Mondo Samsung
Exynos 2600, Samsung anticipa tutti con il primo chip mobile a 2 nanometri per Galaxy S26
Samsung rompe gli indugi e presenta ufficialmente Exynos 2600, il nuovo SoC di punta destinato alla famiglia Galaxy S26, segnando un passaggio storico nel settore dei semiconduttori mobile grazie all’adozione del processo produttivo a 2 nanometri. Un risultato che consente al gruppo coreano di precedere concorrenti diretti come Apple, Qualcomm e MediaTek, ancora fermi ai 3 nanometri, e di rilanciare con decisione la strategia Exynos dopo anni di critiche legate a consumi ed efficienza. Il nuovo chipset promette un netto salto generazionale sia in termini di potenza sia nella gestione energetica, grazie a una profonda revisione dell’architettura interna, a una GPU di nuova generazione pensata anche per il ray tracing e a un comparto dedicato all’intelligenza artificiale in grado di velocizzare elaborazioni fotografiche e video direttamente sul dispositivo. Resta aperto il nodo della distribuzione, perché Samsung conferma l’arrivo dell’Exynos 2600 solo in alcuni mercati, lasciando spazio a ipotesi e indiscrezioni su una possibile convivenza, o alternanza, con soluzioni Qualcomm nelle varianti globali dei Galaxy S26.
SmartThings accelera sulla smart home: Samsung apre alle videocamere Matter
Samsung rafforza la propria visione di casa connessa annunciando l’arrivo del supporto alle videocamere Matter su SmartThings, un passaggio che segna un’evoluzione concreta dell’ecosistema domestico interoperabile. Con l’aggiornamento basato su Matter 1.5, la piattaforma amplia in modo significativo la compatibilità includendo anche dispositivi centrali per il controllo e la gestione dell’abitazione, come le videocamere per interni ed esterni e i videocitofoni, integrandoli in un’unica esperienza coerente. La novità semplifica il lavoro dei produttori, che possono sviluppare soluzioni compatibili senza integrazioni dedicate, e offre agli utenti un controllo più fluido e immediato, dallo streaming in tempo reale alle routine automatizzate. L’iniziativa conferma la strategia aperta di Samsung e consolida il ruolo di SmartThings come hub di riferimento per una smart home realmente unificata, pronta ad accogliere un numero crescente di dispositivi e scenari d’uso nei prossimi mesi.