Era il sogno del presidente Dino Viola, poi ci ha provato anche il bostoniano James Pallotta e l’arena doveva costruirsi nel quartiere Tor di Valle, lì dove sorgeva il vecchio ippodromo. Dopo questi tentativi, falliti, è il turno dei Friedkin che hanno individuato in Pietralata l’area migliore dove costruire la futura, moderna, casa giallorossa.
In estate era stato diffuso l’emozionante video che presentava l’impianto. A fine febbraio, queste le ultime che trapelano, la società giallorossa dovrebbe presentare il progetto definitivo dello stadio, step imprescindibile per poter proseguire nel lungo iter burocratico e avvicinarsi alla fatidica posa della prima pietra che è il sogno di tutti i tifosi romanisti. In questi mesi ci sono stati tanti tavoli tecnici nei quali si sono incontrati le istituzioni della Capitale e i rappresentanti del Club romano.
Il presidente della Lega Ezio Simonelli tratta la questione e senza mezzi termini afferma che nel 2028 i capitolini giocheranno le loro partite casalinghe nel nuovo stadio di Pietralata. Parla anche di un incontro col primo cittadino di Roma Gualtieri e a questo era presente nientemeno che il presidente della Fifa Gianni Infatino.
Il numero 1 del calcio mondiale ha commentato le notizie riguardanti la futura arena giallorossa e anche lui conferma che la Roma, dal 2028, giocherà nel nuovo impianto che sorgerà a Pietralata; lo stesso è soddisfatto è sollevato da questa novità, da sempre infatti si diceva dispiaciuto dell’arretratezza degli stadi italiani e tempo fa aveva addirittura esclamato che l’Italia, su questo, era indietro al Gabon.
Questa volta potrebbe essere la volta buona, sembra il momento del “ora o mai più”. Le istituzioni del calcio (e non) vogliono la realizzazione dell’impianto e i tifosi giallorossi, tante volte delusi soprattutto nell’ultimo tentativo di Pallotta quando c’era la giunta Raggi, incrociano le dita e sperano di avere uno stadio tutto proprio che aumenterebbe la forza della squadra e il prestigio del Club. Si entrerebbe veramente in una nuova era.