Ed eccoci qui, si torna a parlare di una delle strutture sportive più importanti della Capitale che oggi, purtroppo, versa in uno stato di assoluto degrado, si ridiscute perché c’è una reale possibilità di ristrutturarlo, è l’ormai abbandonato stadio Flaminio. Lo stadio prima di chiudere definitivamente i cancelli ha ospitato gli azzurri del Rugby e prima ancora è stato teatro delle partite casalinghe di Roma e Lazio (durante i lavori all’Olimpico per Italia ’90).
La SS Lazio, rappresentata dal suo presidente Claudio Lotito, al Campidoglio ha recentemente incontrato il sindaco Gualtieri e l’assessore Onorato; il numero uno biancoceleste ha illustrato uno studio di prefattibilità. Per essere sinceri, la Lazio non è l’unico soggetto che vuole riqualificare l’impianto romano, la società calcistica deve infatti concorrere anche con Roma Nuoto che sembra avere la medesimà volontà.
Il club biancoceleste vede nel Flaminio una grande opportunità per il proprio futuro; Lotito dice che il suo progetto ha già ricevuto l’approvazione del nipote di Nervi e il nonno di quest’ultimo, per intenderci, è stato proprio l’architetto che disegnò l’arena romana. Il patron vuole ampliarlo per portarlo ad una capienza di 50 mila posti e, soprattutto, vorrebbe dotare tutti i settori di una copertura. Passaggi imprescindibili questi, per avere oggi un’arena moderna e che stia al passo coi tempi.
Secondo gli studi eseguiti, i costi per sostenere la completa ristrutturazione si aggirano attorno ai 400 milioni di euro. Di questo incontro il primo cittadino Gualtieri si dice soddisfatto, usa proprio testuali parole “è andata bene” anche perché se c’è l’intenzione di ristrutturare lo stadio inevitabilmente c’è un piano per riqualificare un quadrante della città e riprendere un ponte che non si era mai utilizzato.
Lotito è da sempre un estimatore del Flaminio e di questo dice “è uno stadio per il calcio, non come l’Olimpico”; per quanto riguarda la viabilità nei giorni degli eventi calcistici per l’area circostante propone la soluzione Ztl e vorrebbe che gli spettatori, in pochi minuti, arrivassero allo stadio mediante delle apposite navette.