I prossimi mondiali di calcio, quelli del 2026, si disputeranno nel continente americano e saranno 3 i Paesi organizzatori: Usa, Canada e Messico e – importante novità – le squadre partecipanti in virtù dell’assai discusso allargamento non saranno più 32 bensì 48. Questo tradotto significa più partite, è ormai la direzione intrapresa da questo sport.
Quelli successivi, 2030, saranno ospitati da Spagna, Portogallo e Marocco ma essendo il mondiale del centenario, saranno infatti trascorsi 100 anni dalla prima edizione del 1930 che si tenne in Uruguay, alcune partite inaugurali si giocheranno proprio in Sudamerica per omaggiare i primi paesi ospitanti, lì dove tutto nacque.
Nel 2034, questa la recente notizia che si vuole diffondere, la coppa del mondo per nazioni si disputerà interamente in un unico paese: in Arabia Saudita; questa è stata la scelta della Fifa e c’è anche da dire che i sauditi erano gli unici candidati per quell’edizione dopo le rinunce dell’Australia e dell’Indonesia.
Gli Arabi sono pronti a stupire il mondo con i loro stadi moderni e avveniristici e come è già accaduto con Qatar 2022 la manifestazione, a causa delle torride estati a quelle latitudini, si terrà in inverno (minimo ad autunno inoltrato); la nota conseguenza è che per dare spazio al mondiale ci sarà, come accaduto due anni fa, lo stop a tutti i campionati nazionali.
Gli Arabi con lo slogan “Growing Together” (crescere insieme) rassicurano che non ci sarà alcun problema ad ospitare tutte le 104 partite sul loro suolo. Saranno infatti 15 gli stadi nei quali si disputeranno gli incontri ed alcuni di essi, come quello della finale, si devono ancora costruire. Negli ultimi anni gli asiatici sono sempre più presenti nell’organizzazione degli eventi calcistici, si parlava anche di Olimpiadi in Arabia Saudita; è ormai noto che tramite lo sport il loro obiettivo è quello di sponsorizzare il Paese e situarlo al centro del mondo.