Ci sono giocatori molto amati e ben voluti, non solo per la loro carriera, ma anche per la loro personalità. Uno di questi è senza dubbio Gianluigi Buffon che, dopo ben 28 anni di calcio giocato, decide di appendere le scarpe al chiodo e ritirarsi. Esordì a 17 annoi, per la precisione il 19 novembre 1995, quando sbarrò la strada a un ipotetico gol di Weah e di Roberto Baggio.
Da quel giorno è passato tantissimo tempo, tra parate, interventi anche molto difficili, diventando uno dei portieri maggiormente apprezzati, stimati e forti di sempre del panorama calcistico. Nevio Scala, l’allenatore che lo fece esordire, racconta quei momenti. Parla di quando il portiere titolare si infortunò e decisero di mandare in campo Buffon che militava nella Primavera.
Da allora si è allenato sempre in prima squadra arrivando a fare parate anche molto complicate, al punto che nessuno degli attaccanti riusciva a fargli goal. Hanno capito che aveva grandi potenzialità e sarebbe diventato un fenomeno del calcio al punto che decisero di farlo esordire nella partita contro il Milan.
Dopo anni di campo, di partite vinte e perse, di campionati, scudetti e anche la coppa del mondo, Gianluigi Buffon decide di dire addio al calcio giocato, nonostante avesse ancora un anno di contratto con il Parma, ha optato per rescindere il contratto. Manca soltanto l’ufficialità. Chiude con la squadra con cui ha cominciato nel 1995 per poi approdare nel 2001 alla Juventus.
Per lui parla la sua carriera costellata di successi come i 12 scudetti vinti con la Juventus e uno con il Paris Saint Germain, le Supercoppe di Lega, le 5 coppe Italia, la Coppa Uefa, i Mondiali, ecc. Per quanto riguarda il futuro ha ricevuto davvero molte proposte, ma una molto allettante è ricoprire il ruolo di capo delegazione della Nazionale, come fece il compianto Gianluca Vialli.
I prossimi giorni saranno decisivi per capire cosa fare, se accettare la proposta, anche se sono giunte proposte dal mercato arabo, sebbene abbia già annunciato di voler chiudere la carriera calcistica.