La stagione estiva della movida sulle coste joniche calabresi, luoghi prediletti per gli stabilimenti balneari, le balere e i locali dislocati tra Villapiana Lido, Villapiana Scalo e la Marina di Sibari, si apre con una tragedia del sabato sera sulla strada provinciale 263 nel territorio di Francavilla Marittima, dopo il locale Camposanto, dove perde la vita un giovane ventenne di Castrovillari, Cristian Satriani.
Il ragazzo, seduto sul sedile posteriore, era in auto in compagnia della propria cugina L.U., studentessa universitaria a Bologna, e G.D. conducente della Renault Captur che all’ennesimo tornante del percorso per tornare a casa, dopo una serata di musica e divertimento, perde il controllo dell’auto che sbanda, sbatte contro il muro di un ponte, sito ai margini della strada, e arresta la sua terribile corsa nella sottostante scarpata, profonda circa cinque metri.
Purtroppo Cristian Satriani muore sul colpo, come hanno potuto costatare i soccorritori giunti sul posto, mentre gli altri due ventenni che viaggiavano sui sedili anteriori del mezzo sono stati trasferiti in ospedale, di cui una versa in gravi condizioni ed è stata ricoverata con prognosi riservata.Sul posto sono intervenute le ambulanze del 118, i Vigili del Fuoco di Castrovillari e i Carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Cassano Jonio, diretta dal capitano Michele Ornelli, per effettuare i rilievi tecnici e chiarire la dinamica del maledetto incidente.
Dopo l’accertamento del medico legale sul decesso del povero Cristian Satriani, su disposizione del magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Castrovillari, la salma del ragazzo è stata posta sotto sequestro cautelare presso l’Ospedale Ferrari di Castrovillari, in attesa della decisione sull’eventuale esame autoptico da eseguire sul corpo.
Tutta la comunità di Castrovillari, città del Pollino, è scioccata per la morte ingiusta e prematura di Cristian Satriani, e per le importanti ferite riportate dagli altri ragazzi, sperando che il cielo ascolti le disperate preghiere dei rispettivi familiari distrutti dal dolore.