Il 2021 è stato un anno di transizione per la Scuderia dell’investitore canadese Lawrence Stroll. Era il 2018 quando, durante il Gp d’Ungheria, l’investitore acquistò la Scuderia indiana Force India in difficoltà finanziarie. Nel 2019 e 2020 la Scuderia cambierà nome in Racing Point, grazie alla partnership con BWT, ottenendo ottimi risultati con il pilota messicano Sergio Pérez che riuscà a vincere il primo Gran Premio del Team nel rocambolesco Sakhir 2020. Nel 2021 cambierà nome ancora una volta in Aston Martin Cognizant grazie alla sponsorizzazione dell’omonima azienda statunitense e a quella dell’azienda Saudita Aramco.
La nuova partnership avrebbe dovuto portare a migliorare i risultati in campionato, anche grazie all’ingaggio del 4 volte campione del mondo Sebastian Vettel, ormai in rottura con la Ferrari alla fine del 2020, e alla tacita collaborazione con Mercedes. Speranze vane purtroppo, il 2021 vede un team in difficoltà già dalle prime uscite, facendo rimpiangere il ben servito dato a Sergio Pérez alla fine del 2020. Il 2022, grazie ai cambi di regolamento, vedrà il ritorno dell’effetto suolo. Sarà una grande occasione per tutti quei Team che, nell’era ibrida (2013/2021) hanno subito il predominio tecnico della Mercedes.
Ora cercherermo di capire come il telaio e le meccaniche siano state messe al servizio di questo cambio regolamentare. Andremo a vedere come la struttura aerodinamica sotto la monoposto abbia influenzato l’aerodinamica superiore, rendendo le pance e il cofano motore elementi fondamentali per ottimizzare l’effetto suolo e l’estrazione dei flussi.
Le pance, rispetto al passato, sono posizionate più in alto modificando il posizionamento della barra antintrusione, dando la possibilità di creare soluzioni drasticamente diverse rispetto al 2021.
Nella AMR22, la barra è posizionata il più in alto possibile, lasciando la possibilità ai flussi d’aria di passare sopra al fondo arrivando al retrotreno in modo totalmente pulito, favorendo di fatto il passaggio di ciascun flusso dalla parte anteriore alla posteriore. Questa è una scelta tecnica che condiziona l’intero corpo vettura.
Un aspetto molto interessante è rappresentato dalla posizione delle meccaniche: cambio, motore e radiatori soono stati sviluppati in lunghezza, dando la possibilità di copiare una soluzione aerodinamica per estrarre calore dalle pance. Questa soluzione risale a 17 anni fa, sviluppata per la prima volta sulla Renault R25 di Fernando Alonso che vince il primo Campionato di Formula 1. In questo caso si è cercato di fare un passo in avanti, isolando le pance dal fondo per ottenere il massimo dall’effetto suolo.
Un’altra modifica sostanziale è rappresentata dall’avantreno, con uno slot molto ampio tra il primo e il secondo profilo, che garantisce una presa dei flussi d’aria da sotto il muso, aumentando di fatto i canali che portano forza all’effetto suolo.
In conclusione la AMR22 risulta essere una vettura molto evoluta, che ha pensato ogni elemento dell’aerodinamica al servizio dell’effetto suolo. Sarà questa la linea guida che seguiranno anche le altre monoposto e sarà interessante vedere la miglior soluzione in pista.