Non riesce a darsi pace la madre del motociclista Jason Dupasquier, morto domenica a soli 19 anni in seguito ad un incidente sul Circuito del Mugello. All’altezza della Curva dell’Arrabbiata 2, il giovane pilota ha perso il controllo della moto durante le prove di sabato ed è caduto, finendo poi travolto da due colleghi che non hanno potuto evitarlo.
Trasportato urgentemente tramite elisoccorso all’ospedale Careggi di Firenze dopo essere stato stabilizzato in pista, il giovane ha subito un delicato intervento nella notte tra sabato e domenica per i traumi addominali riportati, ma i danni celebrali sono stati irrimediabili e la sua morte clinica è stata pronunciata domenica in mattinata.
“Siamo partiti con 700 chilometri da fare, l’unica cosa a cui pensavo era arrivare prima possibile per stare vicino a lui“, racconta straziata ai giornalisti Andrea Dupasquier, la madre di Jason che lo definisce “Il mio bimbo“. La donna ha raggiunto il prima possibile Firenze insieme al marito e ad altri parenti, quando ancora Jason era sotto intervento e si aspettavano notizie sul suo stato di salute. Poi la terribile notizia della scomparsa del figlio. “Credevo che dopo l’intervento saremmo rimasti qualche giorno qua e poi saremmo tornati a casa“.
Andrea, che è madre anche di una figlia di 23 anni e di un 16enne anche lui pilota di nome Brian, ha spiegato che sapevano che si trattava di uno sport pericoloso, e che ad inizio carriera Jason aveva perso un amico proprio a causa di un incidente. “Quasi tutti gli anni uno o due muoiono, quindi ne avevamo parlato. E tante volte abbiamo detto stoppiamo, basta”.
Una passione però quella di Dupasquier troppo forte, che andava oltre la paura degli incidenti e della morte. “Jason e anche suo fratello Brian che corre e ha 16 anni, dicevano sempre: ‘Se devo morire, morirò sulla mia moto’. È una passione e con la passione la ragione non può nulla“, racconta Andrea.