Spagna-Olanda è il primo match clou del mondiale brasiliano e va in scena a Salvador, all’Arena Fonte Nova, partita valevole per il Girone B. I campioni del mondo della Spagna ripartono da dove avevano finito, dall’Olanda finalista perdente della scorsa edizione dei Mondiali (2010). In quell’occasione gli spagnoli batterono di misura gli olandesi (1-0).
L’epilogo di questa sera era forse impronosticabile! 1-5 il risultato finale, con Robin Van Persie e Arjen Robben sugli scudi: doppietta per entrambi, con l’asso del Bayern Monaco che è salito in cattedra nella ripresa, sfruttando al meglio le sue caratteristiche di contropiedista.
Il vantaggio spagnolo realizzato da Xabi Alonso su calcio di rigore ha forse illuso le “furie rosse” che hanno controllato il risultato per cercare di andare all’intervallo in vantaggio; di tutt’altra idea Robin Van Persie che sfrutta nel migliore dei modi un cross dalla trequarti: colpo di testa in tuffo a “volo d’angelo” a scavalcare Casillas. Pareggio dalla duplice valenza: pesante come un macigno sul morale degli spagnoli e rampa di lancio per gli olandesi che, complice una difesa piuttosto ballerina e gli errori di Casillas, nella ripresa sono andati a segno con Robben, De Vrij, ancora Van Persie e ancora Robben.
Non accadeva dal 1963 che la Spagna perdesse con un tale passivo! In quell’occasione fu la Scozia ad infilare 6 volte gli spagnoli (2-6).
La Spagna, 2 gol subiti nel Mondiale 2010, un gol subito nell’Europeo 2012, e 3 in tutta la fase di qualificazione a questi mondiali, ne ha presi 5 nella sua partita di esordio a Brasile 2014. Le indecisioni di Casillas di sicuro hanno inciso sul risultato, anche se il portiere nel finale ha effettuato alcune parate che hanno evitato un passivo ancora più pesante; con la squadra sbilanciata alla ricerca del gol per rientrare in partita, la difesa ha mostrato grossi limiti e l’assenza di un leader difensivo come Carles Puyol probabilmente ha un peso maggiore di quello che si poteva pensare alla vigilia di questo Mondiale.