Destinato all’elettronica di consumo, il CES di Las Vegas ormai da qualche anno ha spalancato le porte anche alle auto, purché – naturalmente – ipertecnologiche. Così, dopo la Fisker EMotion, e la Genovation GXE, pre-annunciate nell’anteprima del CES 2018, è venuto il turno della start-up cinese (2016) Future Mobility che, nel suo stand, ha fatto esordire il primo veicolo della nuova gamma Byton.
Nello specifico, il veicolo in questione è un concept di crossover elettrico che, per dimensioni medio grandi, stile, e innovazione, andrà a battagliare con rivali del calibro di NIO ES8 e Faraday Future FF 91: la sua silhouette è abbastanza tradizionale, all’esterno, ove sono abilmente celate – all’occhio distratto – le tracce del suo cuore tecnologico.
Gli specchietti laterali, ad esempio, lasciano il posto a due modeste sporgenze all’interno delle quali Future Mobility ha posizionato delle telecamere volte ad eliminare gli angoli ciechi, ed a rilevare i veicoli che sopraggiungono in sorpasso: questo perché il Byton Crossover Concept verrà omologato con livello di guida assistita 3, che precede l’ultimo grado (comunque messo in calendario come step successivo) prima della guida totalmente autonoma (livello 5), con veicoli privi di volante e pedali.
Al suo interno, vi è una profusione di tecnologia anche nel design: tutta la plancia è stata sostituita, entro i bocchettoni laterali d’aerazione, e poco sopra le videocamere centrali per il riconoscimento facciale, da un maxi monitor LCD da 49 pollici, che si estende su una superficie di 145 x 20 cm, in funzione ” Shared Experience Display”: nelle intenzioni dell’azienda, sia il pilota che il passeggero di fianco potranno avvalersene a suon di touch e gesture, per accedere alle funzionalità di bordo, all’infotainment, ed ai file dei rispettivi device (grazie al supporto della Byton Life Cloud Platform).
Anche il volante, in sostituzione dei paddle fisici, è equipaggiato con un mini-display touch che, però, al contrario della plancia, sembra più un esercizio di stile destinato a non essere confermato nella vettura di serie: in compenso, dovrebbe implementare diversi sensori in grado di monitorare alcuni parametri vitali del guidatore (pressione e frequenza cardiaca), onde evitare potenziali incidenti.
A disposizione di pilota e passeggeri, poi, vi è anche la connessione 5G (1 GB/s), e la possibilità di avvalersi di una versione personalizzata di Amazon Alexa, da comandare a suon di comandi vocali naturali.
In termini più sostanziosi, la propulsione del Byton Crossover Concept è totalmente elettrica, supportata da una batteria che, a seconda dell’allestimento scelto, conduce a un’autonomia di 400 km (modello base) o di 520 km (top gamma), sempre rimpinguabili velocemente grazie al fast charge che, a sua volta, in grado di ricaricarla dell’80% già in mezz’ora, guadagna comunque altri 250 km in soli 20 minuti. Non è proprio il tempo di un caffè, come citato dall’azienda nel claim di presentazione, ma ci si avvicina e rende l’idea.
Attualmente, Byton è impegnata nella costruzione di uno stabilimento in Cina, a Nanchino, per un investimento di 1,7 miliardi di dollari (grazie alla ricchissima Tencent Holdings che, proprietaria di WeChat e WeBank, investe anche in Tesla): dovrebbe produrre, in partenza, 180 mila veicoli all’anno, occupandsio di sfornare il Byton Crossover Concept per il 2019 (al prezzo base di 45 mila dollari / 38 mila euro) e, in caso di riscontro positivo, una berlina elettrica entro il 2021, ed una monovolume per il 2022.