La sfida è di quelle veramente difficili: recuperare oltre un minuto e mezzo in classifica generale al ciclista più forte dell’ultima decade nelle corse a tappe. Ma si sa, a Vincenzo Nibali non piacciono di certo le cose semplici e oggi lo Squalo dello Stretto deve cercare l’impresa per ribaltare la situazione in classifica generale alla Vuelta a España.
Al momento il siciliano ha un ritardo di un minuto e 37 secondi dal leader Chris Froome, uno svantaggio che ha accumulato soprattutto nella cronometro di Logrono (57 secondi). Il resto è da ricercare nei precedenti arrivi in salita in cui Froome ha sempre rosicchiato qualche secondo allo Squalo dello Stretto ad eccezione della tappa della terribile salita di Los Machucos in cui il britannico aveva avuto una piccola battuta d’arresto.
Nibali può ribaltare la classifica e vincere la Vuelta? Nel corso degli anni abbiamo imparato come per Vincenzo Nibali nulla sia veramente impossibile. Lo Squalo dello Stretto ci ha regalato emozioni clamorose nel corso degli ultimi anni con vittorie incredibili al Giro e al Tour de France. L’impresa che dovrebbe fare oggi avrebbe davvero dell’incredibile vista la difficoltà della tappa con l’arrivo sul terribile Alto de Angliru e la bravura dell’avversario da mettere con le spalle al muro.
L’importanza delle alleanze
Il siciliano non può, però, pretendere di fare l’impresa in completa solitudine: serve la squadra e servono le giuste alleanze. E qui potrebbero venire in aiuto alcuni uomini che hanno infiammato le strade spagnole in queste tre settimane, due su tutti: il colombiano Miguel Angel Lopez e lo spagnolo Alberto Contador. Quest’ultimo atleta è alla sua ultima corsa a tappe da professionista e vuole chiudere da protagonista la Vuelta nel tentativo di salire sul podio di Madrid. Contador attaccherà oggi, questo è certo, e probabilmente anche prima dell’ultima salita. Nibali potrebbe allearsi con lui e pilotare lo spagnolo in discesa fino all’ascesa dell’Angliru, poi ognuno per la sua strada.
Il rischio di Nibali è quello di non riuscire a battere Froome e di pagare dazio nel corso della salita rischiando anche di perdere il piazzamento nella classifica generale che porterebbe comunque molti introiti nelle casse della sua squadra, la Bahrein Merida. Ma conosciamo bene come lo Squalo dello Stretto abbia tanta fame, soprattutto dopo la delusione del terzo posto al Giro, e non possa accontentarsi di applaudire ancora una volta al vincitore finale della corsa.